"Nessuna alternativa a noi". Poi Silvio vola da Putin
Un messaggio ai Promotori della Libertà e poi sull'aereo in direzione Russia. Silvio Berlusconi parla con un videomessaggio e poi raggiunge Vladimir Putin che sta festeggiando i suoi 59 anni. La settimana del premier si chiude così, con un segnale inequivocabile. «A questo governo non c'è alternativa», ripete. Da qualche giorno anche i suoi uomini sono tornati a respirare un po' di ottimismo. Dice un uomo molto vicino al Cavaliere: «La sinistra ha accusato noi di parlare in piena crisi solo di intercettazioni e poi tutto il Pd da due giorni sta a commentare "Forza gnocca"». Lui, il premier, passa all'attacco. Dell'opposizione, naturalmente. Ai suoi fans spiega: «L'opposizione, in coro con alcuni giornali e qualche tv, chiede ossessivamente ogni giorno che io faccia un passo indietro. Vuole che il governo si dimetta, vuole che si vada alle elezioni, oppure che si formi un così detto governo tecnico. Dicono che qualsiasi soluzione andrebbe bene per loro, purché Berlusconi lasci libera la poltrona di premier. La mia risposta è molto semplice: piuttosto che occuparsi della mia poltrona, l'opposizione farebbe meglio a pensare all'interesse dell'Italia». Berlusconi ci tiene a sottolineare: «Non sono entrato personalmente in politica per conquistare il potere, ancor meno desidero rimanervi per mantenere un potere che tra l'altro nella realtà non esiste proprio. Perché stare al governo, soprattutto nel pieno di una crisi planetaria come questa, comporta per me e per tutti i componenti del governo un grande sacrificio personale, è un fardello di cui personalmente mi libererei molto volentieri, se non fosse che una crisi di governo sarebbe l'ultima cosa di cui l'Italia in questo momento ha bisogno». Esclude categoricamente le elezioni anticipate: «Non servirebbero a nulla - sentenzia il capo del governo -: solo la sinistra, come nel 1994, è eccitata dall'illusione di poter conquistare quello che chiama e considera il potere, e non vede l'ora di nuove elezioni. Una pretesa che definisco assurda, che creerebbe solo instabilità e che aprirebbe nuovi spazi alla speculazione finanziaria. Noi abbiamo i numeri per arrivare fino in fondo alla legislatura, come prevede la nostra Costituzione. E andremo avanti per completare il nostro programma di riforme. Purtroppo per la sinistra, non c'è un'alternativa al nostro governo». Berlusconi, confortato dai sondaggi, torna a sognare: «Gli italiani sono troppo maturi per pensare di affidare le sorti del Paese ad un governo formato dal trio Bersani-Di Pietro-Vendola, che sarebbe una riedizione, in termini direi ancor più grotteschi, dell'Ulivo di Prodi. Nonostante tutto, ricordiamocelo, gli elettori moderati rappresentano ancora oggi la maggioranza degli elettori. E se mai si arrivasse alle urne, non commetterebbero certamente mai l'errore di consegnare il governo nelle mani di una sinistra che è tutto fuorché una forza di governo credibile. Ve lo immaginate un governo con Di Pietro ministro della Giustizia?». Per questo rilancia l'azione di governo. Giura che vuole arrivare a fine legislatura. Racconta: «Da alcuni giorni non mi occupo che del decreto sulla crescita, del decreto sullo sviluppo che intendiamo presentare a breve al Consiglio dei Ministri. Sto consultando i miei ministri e numerosi tecnici e le altre forze della maggioranza per mettere a punto proposte efficaci in grado di ridare slancio alla nostra economia, pur tra le mille difficoltà della congiuntura mondiale». Non manca la solita lamentela sul premier che non ha poteri e non può nemmeno dimettere i ministri, forse ha in mente Giulio Tremonti. Pensa di completare le riforme. Il premier ne elenca tre: quella per l'architettura dello Stato (Senato delle Regioni e dimezzamento dei parlamentari), quella della Giustizia, quella delle intercettazioni. «Fatte queste riforme, quando scadrà l'attuale legislatura, cioè nel 2013, gli italiani potranno scegliere liberamente da chi essere governati» ammette Berlusconi. E aggiunge: «Potranno scegliere ancora una volta fra chi in questi anni ha tenuto la barra ferma, nel pieno di una grave crisi economica che ha sconvolto la vita di milioni di famiglie, tra chi ha realizzato delle riforme importanti e necessarie per la modernizzazione del Paese, oppure tra chi, come l'attuale opposizione di sinistra, promette risposte che non funzionavano trent'anni fa». Infine, il capo del governo è volato in Russia per raggiungere il premier russo Vladimir Putin che sta festeggiando il suo cinquantanovesimo compleanno nella sua residenza privata nei pressi di San Pietroburgo, non sono previsti colloqui formali. Anche la coda di polemiche della sinistra è ormai da copione.