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Si dimenticano di Brunetta e lui li manda a quel paese

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UnRenato Brunetta furioso si aggirava ieri in Transatlantico mentre era in corso il vertice di governo tra Berlusconi e il ministro Tremonti. La ragione dell'ira del ministro della Pubblica Amministrazione, è la mancata convocazione dello stesso Brunetta al vertice. Una arrabbiatura che deve essere arrivata alle orecchie del Cavaliere tanto che, poco dopo, Brunetta viene raggiunto dal capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e dal deputato Marco Milanese. Ambasciatori di tutto rispetto con l'arduo compito di rassicurarlo sul fatto che si è trattato solo di un difetto di comunicazione. «Ti abbiamo fatto cercare ma non ti abbiamo trovato», spiegano i due a Brunetta. Tutta fatica per nulla. Solo scuse per il ministro che avrebbe prontamente ribattuto: «Io ero in Consiglio dei ministri dove volete che stia un ministro...?» Alla fine Brunetta non parteciperà all'incontro, scambiera qualche parola con Paolo Bonaiuti e con altri deputati, ma resterà in Transatlantico magari a scrivere qualche altra lettera a Tremonti. Infatti ad oggi sarebbero ben dieci quelle spedite da Brunetta a via XX Settembre. Lettere alle quali ieri Tremonti ha iniziato a rispondere con un incipit al quanto formale: «Signor ministro». Nel merito, Tremonti fornisce risposte puntuali su tre provvedimenti: il decreto in materia di pagamenti informatici alle p.a., il trasferimento on line dei certificati di malattia dei lavoratori dipendenti e il rilascio e la gestione del documento d'identità elettronico ai dipendenti.

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