Ddl intercettazioni all'esame della Camera
E' iniziato alla Camera l'esame nel merito delle nuove norme sulle intercettazioni. Al termine di un non breve confronto procedurale fra la presidenza della Camera e i rappresentanti del Pd sui criteri di ammissibilità e non ammissibiltà di emendamenti e subemendamenti su un testo già approvato tanto tempo fa dal Senato, il Presidente Gianfranco Fini si è riservato di valutare sulla richiesta dell'opposizione di un ampliamento dei tempi del confronto in aula. Sulla sanzione del carcere per i giornalisti si è concentrato soprattutto il lavoro del Comitato dei nove. In carcere i giornalisti che pubblicano i contenuti di intercettazioni che non supereranno l'esame nella nuova udienza filtro, proposta dal Pdl. Una misura sulla quale le opposizioni fanno muro affinché sia rivista dalla maggioranza. In aula alla Camera all'inizio dei lavori hanno preso parte molti big del centrodestra, a partire dal premier Silvio Berlusconi, dal leader della Lega Umberto Bossi e del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Fronda di tre deputati: il primo segnale di disagio arriva dall'ala Pdl dei Cristiano Popolari che fa capo a Mario Baccini e Pino Galati, e che annovera la new entry Gerardo Soglia. Spiega Baccini: "Consigliamo al governo di non porre la fiducia sulle intercettazioni. E consigliamo ad Alfano di convocare la Direzione nazionale per discutere di intercettazioni e del delicato tema della giustizia". I tre parlamentari, mentre in Aula si discute del ddl intercettazioni, sono seduti su una panchina della Camera, non partecipando al dibattito in corso.