Sabbie mobili e rivoluzione
Cosa sta succedendo? Tutto e niente. La politica è una materia fredda e incandescente nello stesso tempo e per interpretarla occorre guardarla non dal buco della serratura ma con grande distacco. Mettiamo insieme le pedine sulla scacchiera: 1 Berlusconi ha una maggioranza parlamentare che ha superato oltre 50 voti di fiducia; 2. I mercati sembrano aver già scontato i giudizi delle agenzie di rating sul debito sovrano ma la ripresa economica è lontana; 3. Il premier ha ribadito di non voler fare nessun passo indietro e, anzi, nemmeno troppo dietro le quinte lavora a un progetto di start-up di una sua nuova lista/partito; 4. L'assalto della magistratura alla fortezza del Cavaliere prosegue ma non sembra poter dare la spallata decisiva; 5. La Lega attraversa una crisi di leadership evidente, Maroni ha una base di consenso forte, Bossi l'ha capito ma non ha ancora deciso cosa fare del partito e del governo; 6. L'opposizione vive di speranze ma alla prova dei voti (fiducia al governo e ai ministri) finisce sempre per allungare la vita all'esecutivo; 7. Il Quirinale osserva la partita, suggerisce l'agenda, ammonisce la Lega secessionista e tiene sulla linea di galleggiamento le istituzioni; 8. Il referendum sembra essere l'unico fatto che può cambiare le regole del gioco nel futuro; 9. Nei partiti non si è fatto vivo alcun leader alternativo e non sappiamo ancora chi saranno i candidati del centrodestra e del centrosinistra a Palazzo Chigi; 10. Il partito degli industriali non esiste. Messa così, la situazione è da rompicapo totale e ipotizzare elezioni anticipate, nonostante le dichiarazioni di Bossi e i retroscena sul lavorìo berlusconiano per una resurrezione dello «spirito di Forza Italia» è impresa ardua. I rumors dietro le quinte aumentano? Sì. Ma chi stacca la spina? E chi lo spiega al Paese che affronta la crisi? Il vero rischio è quello delle sabbie mobili. Il rinvio del decreto sviluppo e la nomina che non arriva del governatore di Bankitalia sono il segnale dell'impasse, non della rivoluzione. C'è solo un problema: nella palude a lungo andare si affonda.