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Fini non molla: «Berlusconi si dimetta, serve un governo nuovo»

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Loha spiegato intervenendo ieri a «Piazza Pulita» su La7. «Credo di avere sempre rispettato - ha detto - il dovere di essere imparziale quando dirigo i lavori di Montecitorio. Non è un'anomalia che vi siano vertici istituzionali impegnati in politica: ad esempio i vicepresidenti della Camera. Bindi è presidente del Pd, Buttiglione è cofondatore dell'Udc, Lupi è uno dei più stretti collaboratori di Berlusconi. Non sono mai contestati per le loro idee politiche». Quando si dimetterà da presidente della Camera? «Nello stesso momento in cui la legislatura volge al termine sarò rinnovato al pari di tutti i colleghi». Netto l'attacco all'esecutivo sul ddl intercettazioni: «Da che mondo è mondo il governo mette la fiducia quando non si fida della sua maggioranza. Se la metterà sarà perché avrà paura che nello scrutinio segreto». Del resto, ha aggiunto, ci sono «tanti deputati del Pdl che nei corridoi» della Camera «dicono: non se ne può più». Parlando del terzo polo, il presidente della Camera «dimentica» il partito di cui è attualmente leader, Futuro e Libertà, e ripesca il nome di Alleanza nazionale. «Il terzo polo è composto da Udc, Alleanza nazionale, movimento per le Autonomie e Alleanza per l'Italia», dice. Poi la critica al governo. «Il mio auspicio è che Berlusconi si dimetta, che nasca un governo che comprenda il Pdl» perché io «non auspico un ribaltone ma un governo cha abbia un programma di poche cose concrete, una maggioranza molto più ampia di quella che sorregge il governo Berlusconi. Qualcuno lo potrebbe chiamare governo di tregua. Secondo il leader di Fli questo nuovo governo dovrebbe essere «guidato da un rappresentante dell'attuale maggioranza» perché «non serve un governicchio con tre-quattro voti di più». Fini non fa previsioni sulla durata della legislatura: «Al momento nessuno lo sa ma così non può durare. C'è un governo che si occupa di tutto tranne che di governare. Nella maggioranza qualcuno dovrebbe dire a voce alta quello che dice nei corridoi». Il governo, ha concluso, «è inadeguato perché nella sua agenda ha tutto tranne che la crisi economica e la credibilità internazionale dell'Italia attualmente è zero». Infine ironizza sui deputati che dopo averlo seguito nella scissione da Silvio Berlusconi sono tornati nel Pdl: «La carne è debole. Non vuol dire che sono stati comprati, vuol dire che sono stati folgorati sulla via di Damasco, hanno capito che Berlusconi aveva tutte le ragioni e io tutti i torti».

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