Il patron di Tod's: non penso a entrare in politica
«L'idea che io voglia fare politica non esiste». Diego Della Valle, chiarisce meglio in un'intervista a Repubblica, la portata della sua lettera aperta pubblicata sabato scorso dai principali quotidiani italiani. Non ci sono mire politiche dietro le parole dure e i giudizi espressi dal patron della Tod's contro la classe politica nel suo complesso reputata dall'imprenditore incapace di dare risposte efficaci alla crisi del Paese. «Capita solamente in Italia che un cittadino esprime le sue opinioni sul suo Paese e venga giù il finimondo. Non si capisce perché. Io non chiedo nulla, io non ho mire né ambizioni. Però se vedo le cose che non funzionano ho il diritto di dirlo, sperando che possano cambiare». Della Valle ribadisce, quindi che non ha parlato «da aspirante a qualcosa. Ho parlato da cittadino. Anzi: da Italiano». L'imprenditore sottolinea quindi che molti italiani condividono il suo pensiero: «Basta girare per le strade e ascoltare cosa dice la gente, e si scoprirebbe che non sono cose molto diverse da ciò che ho detto io». La gente «è preoccupata ed è proprio questo che la politica deve capire». Della Valle assicura però di non essere contro la politica anche perché «sono convinto che spetti alla politica guidare il Paese. Il mio è un richiamo alla buona politica, quella di cui lo Stato e la società hanno bisogno». Il suo, precisa subito dopo, non è un attacco al premier: «Non l'ho nemmeno nominato. Credo che dobbiamo guardare avanti, non voglio che nascano polemiche inutili». Tuttavia è evidente che occorrono dei cambiamenti: «Abbiamo ministri palesemente inadeguati». Ma ci sono anche dei «ministri adatti a tempi così duri». Quindi le persone «non adeguate dovranno farci il piacere di andare a casa» mentre le persone brave «farci il piacere di impegnarsi di più». Alle critiche espresse da Della Valle il segretario del Pd Pierluigi Bersani, replica affermando di «sentire giusta una critica radicale alla politica» purché però «non si cerchino scorciatoie». Il leader del Pd mette in guardia dal pericolo di «buttare via tutto e scegliere scorciatoie. Siamo partiti così 15 anni fa» sottolinea riferendosi ai governi di Silvio Berlusconi, cioè «con una scorciatoia che ci ha allungato al strada verso non si sa dove. Più critico il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che chiede a Montezemolo e a Della Valle di criticare ma «anche di sporcarsi le mani». Mentre è comprensiva l'esponente dell'Api, Linda Lanzillotta secondo la quale «Della Valle ha detto ad alta voce quello che gran parte della società italiana pensa e dice». Il segretario della Cgil, Susanna Camusso chiosa: «Capisco la denuncia, ma bisogna capire quali sono le proposte alternative». E la critica sul metodo arriva dal presidente della Confesercenti, Marco Venturi: «Poter acquistare le pagine dei giornale, per pubblicare un'opinione, è qualcosa che può essere fatto solo da qualcuno. È un modo poco condivisibile».