«Alcune banche non trovano fondi facilmente»
L'allarmearriva dal Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nella veste di presidente del Financial Stability Board, a latere del meeting tenuto ieri a Zurigo. Sul tavolo dell'incontro le attuali tensioni nei mercati finanziari, dovute al debito sovrano, e le misure che si stanno prendendo per fronteggiarle. Draghi ha rilevato, in particolare, che «è molto difficile distinguere se i problemi di funding siano effettivamente problemi di liquidità, o se derivino da una mancanza di fiducia nel sistema bancario». Il Governatore che non ha rilasciato poi commenti a proposito di chi lo sostituirà alla guida del Fsb quando, a partire dal primo novembre, assumerà la presidenza della Banca centrale europea, ha sottolineato anche che nel corso dell'incontro non si è discusso né del fondo salva-stati (Efsf), né delle recenti decisioni dell'Ue in quest'ambito. Il numero uno del Fsb è tornato poi a ribadire che per superare l'attuale fase di instabilità occorre più cooperazione. In particolare il banchiere ha indicato la necessità di più capitale per le banche, una disciplina di bilancio più stringente e una più forte governance per l'Europa. Draghi ha, quindi, parlato della riforma del mercato dei prodotti derivati che probabilmente, ha sostenuto, non riuscirà ad essere interamente adottata entro la scadenza di fine 2012. E il Governatore ha poi detto che vi sono lenti progressi nel ridurre la dipendenza dalle agenzie di rating come chiesto dal Fsb: un processo che richiede di «sviluppare la propria capacità di produrre il proprio rating e la propria valutazione dei rischi», ha detto. I lavori del meeting hanno dato quindi spazio alle Sifi, le istituzioni finanziarie d'importanza sistemica. Il Fsb ha discusso e approvato un pacchetto di politiche da sottoporre al G20 sul tema delle banche «too big to fail», troppo grandi per essere lasciate fallire. Nel pacchetto, come spiegato in una nota diffusa al termine dei lavori, figurano elementi chiave di un nuovo regime internazionale per disciplinare il fallimento guidato delle istituzioni finanziarie in difficoltà, in modo tale da «non esporre i contribuenti ai rischi di perdite». Le Sifi d'importanza globale dovranno dotarsi di ulteriori cuscinetti per assorbire le perdite. Altro tema discusso è stato quello dello «shadow banking» che ha bisogno di una maggiore regolamentazione e sulla cui normativa il Fsb darà raccomandazioni.