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Vertice Tremonti-Bossi-Maroni sullo sviluppo

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il ministro per le Riforme Umberto Bossi

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È durato oltre due ore l'incontro a via Bellerio tra il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il leader del Carroccio Umberto Bossi sui provvedimenti del governo sullo sviluppo. Presente anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni. NO COMMENT Il titolare del Tesoro uscendo dalla storica sede della Lega non ha rilasciato dichiarazioni. Era stato lo stesso ministro Bossi, ieri sera, ad anticipare la notizia dell'incontro spiegando che era stato fissato per discutere dei provvedimenti economico del governo. PESSIMISMO COSMICO Questa mattina, intanto, è andato in scena il consueto incontro dell'Aspen a Milano con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Tema della tavola rotonda "Venture Capital e start up. Strumenti per l'innovazione e l'occupazione giovanile".  Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, Giuseppe Guzzetti (presidente Fondazione Cariplo), Fabio Cerchiai (Ania), il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli, il sottosegretario all'Economia Luigi Casero, Carlo Scognamiglio (ex presidente del Senato), Bruno Ermolli, Chicco Testa, Enrico Letta, Piero Gnudi (ex presidente di Enel e attualmente nel cda di Unicredit). È un Tremonti sorridente e per nulla preoccupato quello che esce dalla riunione replicando a quanto riportato dal leader dell'Api, Francesco Rutelli che aveva incontrato all'aeroporto di Fiumicino dopo un volo di molte ore da Washington. "Pessimista cosmico? Confesso - dice il ministro dell'Economia - che a Fiumicino, di prima mattina in transito da Washington verso Milano, non è che incontrare Rutelli ti tira su il morale. Nel merito, in conferenza stampa e in televisione - aggiunge Tremonti - ho detto le cose che ho detto in pubblico, né più né meno". Rutelli, dopo aver parlato con Tremonti, pur non volendo rivelare i contenuti del colloquio aveva detto, parlando con i suoi, di essere rimasto "basito per il pessimismo cosmico". Il ministro ha invece fatto riferimento a quanto detto a Washington dove, pur non nascondendo che la crisi europea "continua" e che per la sua soluzione è determinante il ruolo tedesco, aveva sottolineato di aver messo i conti italiani "in assoluta sicurezza". "Come al solito - aveva detto - l'Italia viene vista molto meglio dal di fuori che dall'Italia stessa. Siamo messi molto meglio di quanto si possa immaginare. I nostri conti sono valutati positivamente. Abbiamo fatto molto più di altri ora dobbiamo fare di meno. Ma bisogna fare di più per la crescita, attraverso un'azione collettiva".   DOPPIA VERITÀ "Ci sono dei limiti alla doppia verità. Credo che chi riveste ruoli di grande responsabilità non possa dire una cosa in pubblico e dimostrare di pensare l'opposto. In questi casi è meglio dimettersi dall'incarico pubblico", replica a sua volta Rutelli. Il leader dell'Api, precisa una nota, "non ha voluto riferire i contenuti di un colloquio svoltosi casualmente, alla presenza di altre persone, ma ha confermato la rilevanza di opinioni espresse dal ministro dell'economia, in radicale contrasto con le valutazioni ufficiali del governo". "E una divaricazione inquietante - conclude Rutelli - se espressa da chi ha in mano il nostro Paese".  

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