Le Borse ritrovano il sorriso. Tutte positive
Sonostati gli ingredienti di un cocktail molto dolce per le Borse mondiali, che hanno passato ieri una giornata di forte recupero, con le piazze europee particolarmente in salute. L'indice Stoxx 600, che registra l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha chiuso infatti in rialzo del 4,37%, il maggior aumento dal maggio 2010. La piazza azionaria che ha registrato la miglior crescita è stata quella di Stoccolma, salita di oltre sei punti percentuali grazie al rally di titoli come Nordea bank, in rialzo finale del 9,8%. Dopo il mercato scandinavo le Borse con le più consistenti correnti di acquisti sono state quelle di Parigi e Francoforte, salite entrambe abbondantemente oltre il 5%. Anche qui sono state le banche a trainare i listini. Boom in particolare per gli istituti francesi, particolarmente esposti nei confronti della situazione greca: Société Générale ha chiuso in rialzo del 16,8%, Bnp Paribas del 14,1%, Credit agricole del 13,1%. Forti comunque altri gruppi del settore: Deutsche bank è salita del 12,6%, Commerzbank del 12,5%, Natixis dell'11,2%. Più cauti i titoli del comparto «made in Italy», con i big Unicredit e Intesa SanPaolo saliti comunque del 6,8% e del 5,7%. Insomma agli operatori di Borsa è apparso lontano, anzi lontanissimo il 2014, quando dovrebbe entrare in vigore una direttiva per la tassazione delle transazioni finanziarie sulla quale la Commissione Ue ha trovato un'intesa. Un contesto nel quale è stato quindi facile allentare la tensione anche sul mercato telematico dei titoli di Stato, dove hanno chiuso in netto calo i rendimenti sui bond spagnoli, italiani e anche greci. Ma anche ciò non è bastato alla Borsa ellenica per partecipare come invitata a pieno titolo alla festa di giornata dei mercati azionari mondiali: Atene ha infatti chiuso con il modesto rialzo dello 0,8% e qualche banca (Eurobank +1,1%) ha seguito poco convinta la corsa del settore di tutta Europa. Intanto il Tesoro fa i conti con l l Bot semestrale marzo 2012, venduto per ben otto miliardi (quasi 14 miliardi le offerte), ha dovuto pagare il 3,071%, il tasso più alto dal settembre 2008, in forte rialzo dal già alto 2,14% di fine agosto. Sul tre mesi gli investitori hanno spuntato un 1,808%, con tre miliardi venduti contro oltre otto richiesti dagli investitori. Mentre il Ctz, venduto per 3,5 miliardi, ha pagato il 4,511%, massimo dal luglio 2008.