Tregua Berlusconi-Tremonti Il Tesoro: "Incontro positivo"
Un incontro tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. A Palazzo Grazioli è arrivato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e, dopo il minivertice, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. L'incontro è avvenuto dopo la "tensione" tra il Cav e Tremonti negli ultimi giorni. Due ore di faccia a faccia per fare il punto sull'economia del Paese: "Un ottimo incontro di lavoro, molto positivo". Così fonti del ministero dell'Economia descrivono l'esito dell'incontro di circa due ore oggi a palazzo Grazioli tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Era atteso come l'incontro del disgelo o della possibile resa dei conti, ma Silvio Berlusconi non ha chiesto le dimissioni a Giulio Tremonti, che a sua volta non ha minacciato di andarsene dalla compagine di governo. Anzi, fonti del ministero dell'Economia definiscono il faccia a faccia di due ore che si è tenuto a Palazzo Grazioli un "ottimo incontro, con un lavoro molto positivo". Berlusconi e Tremonti, sempre secondo quanto riferiscono fonti del Mef, hanno concordato di dare il via al "cantiere" per un provvedimento sulle infrastrutture e un altro sulla semplificazione. Inoltre il premier parteciperà giovedì al seminario sulle dismissioni del patrimonio pubblico in programma al ministero dell'Economia, mentre al tavolo sullo sviluppo, fissato per domani sempre al dicastero, sarà presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. La disponibilità del premier a recarsi al dicastero assume quindi un significato simbolico di apertura al dialogo. Quindi più che una tregua armata, tra il premier e il ministro sembra iniziare un vero e proprio disgelo. È possibile che Berlusconi non abbia gradito che Tremonti sia andato prima dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma per il ministro era d'obbligo salire al Colle per riferire l'esito del G20 a Washington, e comunque il Cavaliere ne era a conoscenza. Chiesta più collegialità sui temi economici, magari con una "cabina di regia" che possa in qualche modo commissariare Tremonti. Se la resistenza di Tremonti avrà successo - spiegano ancora dalla maggioranza - lo vedremo già nel varo del decreto sviluppo. Il tavolo sulla crescita viene confermato al ministero e quindi non verrà spostato a Palazzo Chigi, ma gli organi di via dell'Umiltà prepareranno nei prossimi giorni le carte, fino ad arrivare al Consiglio dei Ministri di venerdì, "dove - spiegano ancora dal Pdl - andrà in scena la collegialità discutendo ampiamente il decreto, al contrario di quello che è avvenuto con il Def la mattina del voto su Marco Milanese in cui Tremonti non è venuto nè al Cdm, nè a Montecitorio". Nel messaggio di Berlusconi a don Gelminiil premier dichiara quanto sia "difficile governare l'Italia in mezzo alla crisi mondiale mentre ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia". "Caro don Pierino - scrive il presidente del Consiglio - purtroppo quest'anno non posso essere ad Amelia a festeggiare con te e i tuoi ragazzi l'anniversario dell'apertura della vostra Casa e il premio Madonna del Sorriso del quale avete voluto farmi l'onore di insignirmi in passato". Quindi il premier fa riferimento ai tanti ambienti che lavorano per "calunniare e sabotare e aggiunge: "voi siete molto diversi da tutto questo. Siete l'esempio di come si possa lavorare per il bene, anche in mezzo alle difficoltà e qualche volta alle persecuzioni, di come l'impegno costante, unito alla fede in Dio, possa fare veri e propri miracoli. E tutto questo attraverso una responsabilizzazione che ha reso gli ospiti della comunità davvero protagonisti di un lavoro comune. Ecco, è proprio questo richiamo allo spirito di responsabilità individuale, al grande valore e alle infinite potenzialità di ogni persona, che considero fondamentale, e che mi fa sentire molto vicino a voi per cultura e convinzioni profonde. Una vicinanza - conclude Berlusconi - che resterà intatta anche per il futuro".