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Napolitano: chi guida il Paese dia speranza

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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"Tutti noi che abbiamo responsabilità nella guida del Paese, abbiamo il dovere di darvi speranza, di darvi seriamente motivi di fiducia nel domani". Lo ha detto Giorgio Napolitano rivolgendosi ai ragazzi presenti al Quirinale per la Cerimonia dell'inaugurazione dell'Anno scolastico e auspicando che il Paese torni a crescere torni a farlo nell'unità. "Credo che nemmeno in questa luminosa giornata possiamo nasconderci il fatto che il 2011 è stato un anno estremamente difficile, e non solo per l'Italia - ha detto il presidente della Repubblica davanti ad oltre 2.500 ragazzi - Penso che nelle vostre case il peso delle gravi difficoltà che l'Italia sta affrontando si sia fatto sentire e si avverta il rischio cui è esposto il Paese nel quadro europeo. Voglio esprimere l'augurio che l'anno prossimo il nostro incontro si svolga in un'atmosfera nazionale e internazionale più serena - ha detto - Ma perché questo accada occorre essere in tanti a fare ciascuno la sua parte". PROVE DIFFICILI "Il nostro Paese è chiamato a prove difficili e quindi ad un grande sforzo comune negli anni che ci stanno davanti dopo questo già pesante 2011". È un passaggio del discorso di Giorgio Napolitano per l'inaugurazione dell'anno scolastico, dedicato al momento di crisi che il paese sta attraversando. "L'Italia - ha detto il capo dello Stato - si sta cimentando con precisi impegni di riequilibrio finanziario; deve ora affrontare senza indugio la sfida del tornare a crescere, del crescere di più e meglio, del crescere unita". GIOVANI, SCUOLA E LAVORO Per il capo dello Stato l'Italia deve affrontare la "sfida" della crescita "con l'assillo di dare una scossa al muro della disoccupazione giovanile: che è l'assillo di tante famiglie e anche il mio". "Ebbene - ha aggiunto Napolitano - per darci una solida e duratura prospettiva di crescita voi offrite la risorsa più preziosa, quella che chiamiamo capitale umano".  "Celebrando il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia, ho messo in evidenza come dalla nostra storia ricaviamo motivi di orgoglio per quello che abbiamo costruito e di fiducia come l'Italia ha saputo superare momenti drammatici, prove molto dure e difficili", ha continuato Napolitano che nel suo discorso ha usato molti riferimenti al 150esmo anniversario dell'unità nazionale. "Riflettendo sul passato, sul lungo cammino percorso e soprattutto sull'oggi - ha continuato il presidente della Repubblica - dobbiamo sapere che è venuto un altro di quei momenti in cui bisogna riuscire a fare ugualmente un grande sforzo, noi italiani, noi Italia unita per garantirci un degno futuro, per garantirlo alle generazioni più giovani". OMAGGIO A PELLEGRINI E VEZZALI "Il Paese ha bisogno di persone come voi", ha detto poi il presidente della Repubblica rivolgendosi a Valentina Vezzali e Federica Pellegrini - le atlete azzurre più medagliate, entrambe campionesse olimpiche - nel corso della cerimonia di oggi. Il capo dello Stato si è alzato dal suo posto in prima fila per salutare la fiorettista e la nuotatrice scese dal palco della cerimonia dopo un loro breve intervento. Stringendo loro la mano, Napolitano le ha espressamente ringraziate con un complimento a nome del Paese.  

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