Di Pietro mette nei guai Bersani
Il «matrimonio» tra Antonio Di Pietro e il Pd è sempre stato burrascoso Separazioni e ritorni di fiamma, scambi di accuse e calorosi abbracci. Ora si è nuovamente tornati ad un passo dallo scontro. Soprattutto dopo la «visita» che il segretario democratico Pier Luigi Bersani ha fatto alla festa Idv di Vasto concedendosi una foto di gruppo con Tonino e il leader di Sel Nichi Vendola. Un «errore» che il suo partito non sembra intenzionato a perdonare. Non solo perché dopo quella foto Di Pietro è tornato ad usare toni tutt'altro che condivisibili, ma perché si tratta di un gesto che, dicono nel Pd, ha ridato linfa al processo di ricomposizione del centrodestra spingendo Pier Ferdinando Casini verso le braccia del Pdl. E poi, si fa notare al Nazareno, «una volta era il principale partito del centrosinistra ad ospitare gli alleati. Oggi siamo noi che andiamo in ginocchio da loro». Se a questo si aggiunge la situazione difficile del Pd con molte grandi federazioni commissariate da tempo (su tutte Napoli e il Lazio), i sondaggi non proprio esaltanti e qualche problema giudiziario di troppo, il quadro è tutt'altro che esaltante. Così c'è chi, veltroniani in testa, ha ricominciato a mettere in dubbio la leadership di Bersani (due giorni fa sul Foglio, Giorgio Tonini, Salvatore Vassallo e Stefano Ceccanti hanno parlato della necessità di una «verifica»). La strada maestra potrebbe essere quella di chiedere un congresso, ma Walter Veltroni per ora frena, convinto che in un momento di difficoltà della maggioranza sia più conveniente non avviare scontri fratricidi. Di certo Movimento Democratico, la componente di minoranza che fa capo all'ex sindaco di Roma a Giuseppe Fioroni e a Paolo Gentiloni, sta cercando di elaborare una linea comune da lanciare in occasione della propria riunione del 10 ottobre. Nel frattempo Bersani appare ogni giorno più debole. E per capire fino in fondo la situazione forse vale la pena guardare ciò che sta accadendo in questi giorni. Il Pd ha iniziato ieri la propria Scuola di formazione politica a Cortona. Terminerà domenica con l'intervento di Rosy Bindi. Contemporaneamente però, oggi, la Scuola di politica Democratica di cui Veltroni è presidente, inizierà una tre giorni a Roma. L'appuntamento clou è alle 12 quando attorno al tavolo si riuniranno, oltre a Veltroni, Anna Finocchiaro, Sergio Chiamparino, il sindaco di Cagliari Davide Zedda e Nicola Zingaretti. Così, mentre a Cortona di parlerà di Crisi e democrazia, nella Capitale il tema sarà, nella prima giornata dedicata a capire come «progettare una campagna elettorale», «Le parole per dire il cambiamento». Quelle di Bersani, evidentemente, non vanno più bene.