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«Sarebbe difficile chiedere di più all'Italia dal punto di vista delle misure di politica fiscale».

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Maè anche vero, ammonisce il commissario europeo, che «il rallentamento dell'economia «non è una scusa per cessare di mettere ordine nelle finanze pubbliche». Per quanto riguarda invece la Grecia, il commissario Ue ha sottolineato che «l'Unione Europea non permetterà un default incontrollato del Paese né una sua uscita dall'Eurozona». Si tratterebbe infatti di una possibilità capace di causare «enormi danni economici e sociali». Rehn sostiene che l'Unione Europea non prevede una nuova recessione per il Vecchio Continente, anche se la riduzione delle stime di crescita è «preoccupante» a causa dell'elevato tasso di disoccupazione. L'Eurocommissario ha anche sottolineato che la crisi finanziaria iniziata tre anni fa con il collasso di Lehman Brothers è entrata in nuova fase. In generale, Rehn ha sottolineato che l'Europa è «sulla via giusta per ristabilire la sostenibilità fiscale, cosa che dovrebbe dare più sicurezza ai mercati e che l'indipendenza della Banca Centrale Europea non è a rischio», mentre potrebbe essere necessario «ricapitalizzare le banche più vulnerabili».

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