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A Filettino cento candidati per diventare principe

Il sindaco di Filettino Luca Sellari

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È partita la gara per diventare principe di Filettino. I candidati sono cento. Ognuno ha mandato il curriculum al piccolo Comune, nel Frusinate, con 550 abitanti. Il sindaco (eletto con una lista vicina al Pdl) e i residenti non si fermano. Contro la manovra del governo, che vorrebbe accorpare i servizi dei paesi con meno di mille abitanti, i cittadini hanno lanciato l'idea di trasformarsi in principato. Sabato sarà costituito il comitato per la fondazione della signoria, poi ci sarà la costituente. Infine la scelta del principe. «Si tratta di una figura incompatibile con il sindaco - chiarisce Luca Sellari, primo cittadino di Filettino - ma non fa niente. Ne sceglieremo uno con attenzione. Tra le candidature ci sono anche quelle dei principi Giovanelli e di alcuni nobili spagnoli ma sono arrivate proposte anche da giapponesi, americani, africani». Tutti pazzi per Filettino, insomma. A tanti residenti sarebbe piaciuto incoronare Emanuele Filiberto di Savoia. Glielo hanno chiesto ma lui ha ringraziato e declinato. A quel punto l'ha spuntata la proposta di bandire un concorso «per titoli». Sul piano giuridico non sarà una passeggiata ma il Comune ha la consulenza dell'avvocato Carlo Taormina. Sarà proprio lui, sabato, a spiegare i passi per arrivare all'obiettivo. Già pochi giorni fa, in una affollata conferenza stampa, ha fatto il punto della situazione. Di certo al sindaco Sellari e ai cittadini non manca determinazione: «Abbiamo raccolto 450 firme, quindi quasi tutti i residenti - spiega il primo cittadino - In meno di un mese dovremmo farcela a trasformarci in principato». Nessuna reazione dal governo. Possibile che nessun big locale abbia cercato di fermare l'iniziativa del piccolo Comune? A questo punto anche i leghisti, che dopo vent'anni hanno rilanciato la secessione, potrebbero tentare la stessa strada con la Padania. Chissà se ci penseranno Bossi e compagni. «La prefettura e i carabinieri sono un po' allarmati ma non ho capito quale sia il problema. Non abbiamo alcuna intenzione di fare niente contro nessuno, meno che mai contro l'Italia». La battaglia di Filettino continua a riscuotere successo: «Mi hanno chiamato molti sindaci - spiega ancora Sellari - tra cui uno del Piemonte che mi ha detto che vuole incontrarmi per dare vita a un'associazione di Comuni diversa dall'Anci. E in ogni caso ricevo tantissime telefonate di persone che ci mostrano sostegno e che vogliono fare la stessa cosa che stiamo facendo noi». L'assemblea costituente, che sarà formata la prossima settimana, preparerà la Costituzione del «Principato», che sarà poi sottoposta a referendum popolare. «Si tratta del secondo passaggio di un percorso che certamente ha bisogno di altri momenti importanti come l'emanazione della Costituzione» spiega Taormina. La parola d'ordine è «autonomia»: «Si tratta - continua l'avvocato - di atti che non presentano nessuna forma di contrarietà all'ordinamento giuridico sia per quanto riguarda norme penali e costituzionali. Dipenderà dal modo concreto di atteggiarsi della vita del principato la possibilità di stabilire l'ambito di indipendenza e sovranità della nuova istituzione». È vero che la manovra del governo ha cancellato la norma che prevedeva l'accorpamento dei piccoli Comuni tuttavia ha lasciato quello dei servizi affinché enti locali della stessa zona possano gestirli insieme e dunque risparmiare. Ma il sindaco non ci sta e rovescia il teorema del governo: «Ci dovremmo associare con 5-6 Comuni, il più vicino si trova a 30 chilometri. Significa che per firmare un contratto dovremmo metterci in viaggio, sostenendo tutta una serie di costi che finirebbero, ne sono convinto, per non essere un grande risparmio per le casse dello Stato. Penso che non si siano resi conto che si tratta di misure che non servono a raggiungere gli obiettivi che si erano prefissati». Va a gonfie vele anche la nuova moneta. Sì perché i residenti di Filettino hanno deciso di dare vita al «fiorito», dal nome di uno dei principali politici (capogruppo del Pdl alla Regione Lazio) del frusinate. Ma continueranno. Il loro progetto è più ambizioso: creare una banca. Il nome c'è già: banca popolare del principato di Filettino. «Hanno già dato la loro disponibilità grandi imprenditori di questa zona, pronti anche a spostare le sedi delle loro aziende nel nostro paese». Di fare passi indietro non se ne parla, dunque. «Abbiamo le risorse per andare avanti - conclude Sellari - possiamo davvero farcela da soli».

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