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Quello che si paventa ormai dall'inizio dell'estate ora qualcuno lo dice apertamente.

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L'affermazioneè arrivata nel corso della trasmissione «In Onda» su La7 e in un momento di tensione sui mercati non è passata inosservata. Nella situazione di confusione ingenerata dalla contraddizione dei messaggi che passano sui media a proposito della crisi le parole possono essere come pietre. E Passera non è andato leggero nel contribuire ad aumentare l'ansia che è il peggior veleno per gli investitori. In Italia «non dobbiamo dare per scontato che possiamo farcela senza scelte coraggiose» ha detto l'ad secondo il quale il nostro Paese «è in un momento di difficoltà» segnato da «alto debito, bassa crescita e bassa credibilità» ma «abbiamo gli strumenti per farcela, paradossalmente più di altri paesi» solo però se si torna a crescere». Pessimismo a parte insomma Intesa SanPaolo è convinta che l'economia italiana ce la possa fare: «Non investiremmo 500 miliardi e non andremmo in giro a dire che il paese è meglio di quello che sembra se non lo pensassimo». Pur ammettendo il rischio bancarotta per il paese allo stesso tempo Passera ha rassicurato i risparmiatori italiani: «No alla logica del materasso», ma investire in bond di stato, bancari o di imprese sane, a basso rischio. Nella trasmissione ha spiegato che l'Italia ha gli strumenti «paradossalmente più di altri» per superare questo momento, ma avverte che occorre fare scelte coraggiose, soprattutto rimettere in moto la crescita. Ora è necessario accompagnare queste misure con provvedimenti per lo sviluppo e solo dopo «il varo delle riforme». Porta sbarrata invece all'introduzione di una patrimoniale, come aveva suggerito Alessandro Profumo, ex numero uno di Unicredit, e che varrebbe per circa 400 miliardi. «Sarebbe sbagliata nella dimensione e nella tempistica» ha aggiunto Passera perché «bisogna prima spiegare i motivi dei sacrific» ha osservato «distribuire il peso delle misure, altrimenti non si capirebbe una misura del genere».

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