Il titolo va giù in Borsa: -8,63%
.Dalle stanze del gruppo di Piazza Montegrappa, fiore all'occhiello del made in Italy nel settore della difesa, non è arrivato nessuna commento sul quadro che emerge dalle intercettazioni raccolte nell'ambito dell'indagine sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze del premier. La Procura di Bari ha avviato una nuova inchiesta che punta l'attenzione sui vertici del gruppo di aerospaziale ipotizzando un'associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta. Il mercato finanziario però non è rimasto alla finestra e la bufera giudiziaria si è abbattuta sul titolo in Borsa. In un listino in profondo rosso, Finmeccanica è stato il peggiore tra le blue chip (i titoli principali): ha chiuso la seduta a -8,63% a 5,18 euro, limando i forti rialzi che avevano raggiunto il 25% nelle ultime tre sedute, soprattutto sulle voci di cessione di Ansaldo Breda (treni) e Ansaldo Sts (segnalamento ferroviario). La settimana scorsa, il presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, aveva negato «categoricamente di aver mai incontrato, sentito, nè conosciuto Giampaolo Tarantini», come peraltro ripete da due anni a questa parte. E la società aveva sottolineato che «pertanto, le ricostruzioni giornalistiche basate su questo fatto sono destituite di ogni fondamento». Stessa presa di distanza dalla moglie di Guarguaglini, Marina Grossi, amministratore delegato di Selex Sistemi integrati che «non ha mai incontrato nè conosciuto personalmente Giampaolo Tarantini», mentre la società aveva smentito «di aver mai intrapreso alcun tipo di rapporto professionale con lo stesso Tarantini». Lo scandalo di escort e appalti aveva indotto giovedì scorso il direttore commerciale del gruppo Paolo Pozzessere - il cui nome ricorre in molte intercettazioni telefoniche - a rimettere il proprio mandato nelle mani dell'amministratore delegato «al fine di tutelare la reputazione di Finmeccanica». Ventiquattr'ore dopo erano arrivate le dimissioni di un altro dirigente del gruppo, Salvatore Metrangolo, consigliere di amministrazione della Seicos e presidente della Sistemi di software integrati (Ssi) entrambe del gruppo Finmeccanica.