La crescita va quasi a zero Eurotower chiede nuove misure
Ancorabrutte notizie sul fronte della crescita per l'Italia. La Commissione Ue ha rivisto al ribasso le previsioni per il 2011 e dalla Bce è arrivato un nuovo richiamo: l'Italia e gli altri Paesi sotto pressione «devono essere pronti ad attuare misure di risanamento aggiuntive, specie sul lato della spesa» nel caso in cui il raggiungimento degli obiettivi fissati dovesse essere a rischio. Nel terzo e quarto trimestre del 2011 l'aumento del Pil in Italia, secondo Bruxelles, sarà pari a zero facendo attestare il tasso di crescita annuo allo 0,7%, in netto calo rispetto all'1% stimato dalla stessa Commissione lo scorso maggio. Ed anche se è presto per dire se questo rallentamento costringerà il governo a prendere nuove misure correttive, una cosa, per il commissario agli affari economici e monetari Olli Rehn, è sicura: dalla manovra appena varata «non ci attendiamo alcun impatto sul Pil di quest'anno» e quindi porre la questione è quanto meno «pertinente». In ogni caso, davanti a uno scenario europeo e internazionale dominato da «grandi incertezze e molti rischi» e dall'accentuarsi della crisi del debito sovrano, per Rehn non ci sono dubbi. L'Italia ha fatto un passo nella giusta direzione, ma «è essenziale che continui in modo consistente a intensificare il consolidamento del bilancio» e allo stesso tempo insista su «misure per lo stimolo dello sviluppo». Non solo. Per il commissario l'Italia «deve affrontare i problemi del mercato del lavoro» e compiere «ulteriori sforzi» per introdurre una maggiore concorrenza nell'economia attraverso liberalizzazioni nei settori dei servizi pubblici e delle professioni. Del resto l'Italia, tra le sette principali economie europee, è quella destinata a crescere meno nel 2011. La Spagna raggiungerà una crescita del Pil dello 0,8% (dato confermato rispetto alle stime di maggio), la Germania del 2,9% (2,6 a maggio), la Francia dell'1,6 (1,8), l'Olanda dell'1,7 (1,9), la Polonia del 4% (invariata) e la Gran Bretagna dell'1,1% (contro l'1,7% di maggio). Bruxelles ha lasciato invariata la previsione per l'Eurozona (+1,6), mentre ha limato quella per l'intera Ue portandola dall'1,8 all'1,7%. Fil. Cal.