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Polverini-Alemanno, alta tensione nel Pdl

Gianni Alemanno e Renata Polverini

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Sarà che la manovra del governo ha messo a dura prova i rapporti istituzionali nel centrodestra. Fatto sta che nel Lazio la tensione è arrivata alle stelle. Pochi giorni fa, in un'intervista al Messaggero, la governatrice Renata Polverini ha criticato Berlusconi, invitando "le persone illuminate del Pdl" a dire al premier che c'è una "soluzione alernativa" al suo esecutivo. Lo stesso giorno, il segretario del Pdl Angelino Alfano, alla festa dei giovani del partito, se l'è presa "casualmente" con quelli che "non credono al Pdl" e ha richiamato tutti a evitare "interviste sui giornali, facendo a gara a chi dà la martellata più forte sulle dita dell'altro". Non che si riferisse soltanto alla Polverini (anche Pisanu e Tosi gli hanno dato un bel da fare), ma tant'è. Dal canto suo la presidente della Regione Lazio ha provato a recuperare. Prima ha detto ai cronisti: "Angelino Alfano ha dato un segnale importante, chi non crede nel Pdl si faccia da parte e lasci spazio a chi ha voglia". Poi, il giorno dopo, intervistata da Libero ha ribadito: "Il mio sostegno ad Angelino Alfano è fuori discussione e la sua indicazione è stata il momento più importante nella vita del Pdl". Le parole contraddittorie della Polverini non sono piaciute a parecchi pidiellini, che ancora ricordano la lista vicina alla governatrice che alle ultime Amministrative ha sfidato al ballottaggio, a Sora e a Terracina, il Pdl (allora Alfano stigmatizzò "le liste Coca Cola"). "Ma c'era l'accordo con i vertici del partito", ha sempre ribadito la Polverini. In ogni caso il clima è incandescente. Dal canto suo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno continua a chiedere le primarie. Ieri ha approfittato di un forum organizzato dal Secolo d'Italia a cui, tra gli altri, hanno partecipato Veltroni e Quagliariello, per ribadire: "La pratica delle primarie non può essere affidata alla discrezionalità del singolo partito o coalizione, ma deve essere regolata per legge come negli Stati Uniti. E dato che bisogna maturare e sedimentare questo nuovo modello, è opportuno varare subito questa riforma così che, prima di arrivare alle Politiche del 2013, si possa sperimentare già nel turno amministrativo del 2012". Tutto lascia supporre che Alemanno sarà della partita anche perché starebbe tentando di allargare il centrodestra, recuperando pure i finiani. Ma non è tutto. Governatrice e sindaco si preparano ai congressi locali, previsti tra fine novembre e dicembre. Venerdì scorso tutta l'area ex Forza Italia romana e regionale (compresi gli eurodeputati Pallone e Antoniozzi, il coordinatore capitolino e deputato Sammarco e gli altri parlamentari del Lazio) si sono riuniti in un hotel dei Parioli. C'erano anche la Polverini e il suo braccio destro (e principale consigliere politico) Stefano Cetica. L'intesa è stata piena. Il gioco, in vista dei congressi, è sottile: Renata cuce l'alleanza con gli ex forzisti mentre Gianni recupera l'asse con i rampelliani. Il momentaneo sodalizio anti-manovra, insomma, è destinato a lasciare il campo a uno scontro all'ultimo voto. Intanto la sottosegretaria Daniela Santanchè non usa mezzi termini e sul Fatto Quotidiano ricorda: "A tutti i miracolati del berlusconismo, e non faccio nomi, rivolgo un appello: senza Berlusconi loro non ci sarebbero, e soprattutto non ci saranno". Mentre il deputato Giorgio Stracquadanio incalza: "La Polverini è ingrata: non credo stia dando grandi prove. Quando uno va alla fiera del peperoncino con l'elicottero, prima di dire agli altri di farsi da parte, cominci a chiedersi perché ha fatto quella fesseria".

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