«Con il voto semi-segreto può succedere di tutto»
Siamouno di più». Francesco Sisto, deputato Pdl, vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni, è appena uscito da Montecitorio e tira le somme. Allora com'è andata? «È andata bene. Milanese ha avuto un approccio equilibrato. Il suo contributo è stato utile e, al di là delle possibili opinioni sui contenuti, la moderazione dei toni è stata apprezzata anche dall'opposizione». La Giunta salverà Milanese? «Purtroppo siamo arrivati a un antigarantismo di matrice politica. Abbiamo bevuto anche noi un po' di quel veleno che si respira nel Paese. Ormai solo la presunta difesa di un privilegio della Casta ci fa negare anche le più semplici garanzie di tutela previste dall'articolo 68. I componenti della Giunta di Pd e Idv si camuffano da pm e scatta l'interrogatorio. La Giunta non serve a fare un controprocesso». Un nuovo caso Papa, però, sembra essere scongiurato... «La dietrologia del parallelo con il caso Papa esiste. È inutile negarlo. L'autorizzazione al suo arresto votata dalla Camera ha avuto due effetti: da un lato è diventata come una pietra miliare con cui fare i conti, un costante termine di paragone che ha cambiato le regole del gioco. Dall'altro - e qui sta l'orrore di quanto accaduto - ci si è resi contro che tutto sommato non è stata poi una grande scelta». Cosa accadrà in Aula? «Difficile dirlo. Ormai esistono tre tipi di voto: quello palese, quello segreto e quello semi-segreto. Se il voto sarà palese non avremo problemi. E credo che non ci saranno sorprese anche con lo scrutinio segreto, che consente ai parlamentari di votare secondo coscienza». E il voto «semi-segreto»? «È quello che alcuni deputati hanno utilizzato in occasione della decisione su Papa. Con il dito scoperto. È la barbarie della democrazia. In questo caso può davvero succedere di tutto». Si fida della Lega? «Io non mi fido della Lega, ma dei miei colleghi parlamentari. È importante che ciascuno voti secondo coscienza e non con la propria bandiera. Non è un voto politico». C'è chi dice che qualcuno è disposto a votare contro Milanese per colpire Tremonti... «Sono lontano anni luce da questa teoria. Sono un penalista e non posso pensare che qualcuno voglia utilizzare delle misure cautelari su una persona - mandarlo in galera - per colpire un avversario politico». Come andrà a finire? «È come chiedermi, adesso che siamo a inizio campionato, chi vincerà lo scudetto». Na. Pie.