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Ancora forte nervosismo e volatilità ieri sui mercati.

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Ilistini del Vecchio Continente hanno tentato il rimbalzo in apertura, per poi ripiombare in rosso dopo la nuova fiammata dello spread tra Btp e Bund, schizzato sopra i 400 punti base in scia ai tassi record nell'asta di bond quinquennali del Tesoro mentre sullo sfondo è rimasto il «giallo» sul possibile interventismo della Cina a sostegno del debito dell'Italia. Alla fine però, dopo una serie di giravolte, è tornato il sereno grazie a segnali più rassicuranti giunti dall'Europa sulle sorti di Grecia e Italia. Le piazze europee hanno chiuso in positivo e Piazza Affari e Madrid sono fra le migliori, con rialzi superiori ai due punti percentuali, mentre l'euro recupera riagganciando quota 1,37 dollari. A riaccendere la miccia della crisi del debito sovrano è stata l'asta di Btp a cinque anni che ha registrato un tasso di rendimento record del 5,6% (dal 4,93% dell'ultima asta), un livello mai raggiunto nei 12 anni di vita dell'euro. Record anche per lo spread del quinquennale (sopra ai 440 punti) mentre il premio di rischio del Btp decennale rispetto al Bund si è allargato di nuovo sopra i 400 punti (407), riavvicinandosi ai massimi storici toccati ad inizio agosto prima dei provvidenziali acquisti di bond italiani da parte della Bce. Sui mercati è arrivata una pioggia di acquisti sui titoli tedeschi tanto che nella spirale finisce anche la Finlandia con uno spread record a 52,8. E l'escalation del rischio Europa misurato dai credit default swaps - balzati a livelli record per Italia, Spagna e Portogallo - ha affossato i listini con l'ennesima pioggia di vendite sulle banche, quelle francesi in primis.

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