Alfano dal palco di Atreju: basta liti, via chi non ci sta
Basta con gli "atteggiamenti nichilisti" e con le provocazioni sui giornali. Non solo. Non solo. Basta con la penalizzazione dei giovani. Alla festa di Atreju, a due passi dal Colosseo, Angelino Alfano non le manda a dire. Il segretario del Pdl invita «chi non crede» nel partito a mettersi «a bordo campo», apre alle primarie e alla nuova legge elettorale, promette meritocrazia e lancia l'impegno sul welfare. «Abbiamo avviato la stagione del tesseramento del Pdl - ricorda - e tanti mi hanno detto "siamo con te", poi c'è anche qualche solone che ha detto che con la base ci sono problemi: noi siamo consapevoli che il momento è difficile ma non è nei momenti facili che si misurano gli attributi. Noi - insiste - vogliamo il partito dei militanti, la fede e la voglia di combattere, altrimenti va a finire che ci scambiamo solo interviste sui giornali, facendo a gara a chi dà la martellata più forte sulle dita dell'altro». Un riferimento «velato» alle posizioni «critiche» del senatore del Pdl Pisanu, del sindaco di Verona Tosi e della governatrice Polverini. Alfano ribadisce ancora che il nuovo corso del Pdl avrà «bisogno di chi per spostare una sedia non ci chiede se poi c'è un posto in Parlamento. Non si può fare politica senza un credo, altrimenti si diventa tangentisti, perché vai appresso ai soldi e non a un ideale». Inoltre garantisce: «Mi batterò perché si voti per tutto e su tutto, perché ci sia l'elezione dal basso di ogni leader anche locale, mi batterò perché ci sia il consenso che è da conquistare perché sei il più bravo e hai passione, e dobbiamo dare forza a chi ha voglia di fare politica così». Due le direttrici: i valori e l'organizzazione. Quanto al codice etico, Alfano assicura che «faremo tutto ciò che è necessario per fare sì che nelle istituzioni elettive arrivino persone oneste e per realizzare quanto detto. Correndo anche il rischio di essere troppo ambizioso spero che non arriveremo ad avere la necessità di dotarci di un codice etico perché se il partito sarà fatto di militanti e sezioni e dirigenti eletti dalla base vuoi che nel territorio non sanno che uno non è onesto?». Ma ai dirigenti del partito Alfano non risparmia critiche: «Da qui alla primavera del 2013 per decreto interno del Pdl dobbiamo dire che sono abrogati i fine settimana» attacca. Gli eletti devono «andare in giro e mettere a disposizione del partito quello che dal partito hanno ricevuto». Quindi quando finisce la settimana, ha spiegato Alfano, «non comincia il weekend e non comincia nemmeno l'attività professionale in studio. Chi vuole fare il professionista restasse al suo studio. Chi ha incarichi importanti - chiarisce Alfano - dovrebbe cominciare a scrivere su internet, in modo che tutti lo sappiano, qual è il suo programma per il prossimo fine settimana». Il segretario apre alla nuova legge elettorale: «La possiamo cambiare per dare il massimo della rappresentanza vera tra cittadino ed eletto» ma «dobbiamo garantire che non si tolga l'indicazione del premier e della maggioranza che governerà». Infine una stoccata al leader della Lega Bossi e a quello di Forza Sud Miccichè: «Lo sviluppo del Paese deve essere per il Sud con il Nord. Noi siamo il partito dell'Italia e degli italiani. Ecco cosa ci distingue dalla Lega e dalle forze meridionaliste che stanno nascendo».