Oggi terzo interrogatorio per Tarantini Lavitola: «Violata la privacy della mia famiglia»
Oltreall'invito rivolto all'editore socialista («resta dove sei»), il Cavaliere avrebbe ripetuto di aver aiutato i coniugi Tarantini, «una famiglia in gravi difficoltà economiche». Per i legali di Gianpaolo Tarantini questo potrebbe essere un passaggio decisivo per fare luce sulla vicenda. «Abbiamo presentato alla Procura una richiesta di mettere agli atti questa intercettazione tra Berlusconi e Lavitola - spiega l'avvocato Diddi - perché ci troviamo nella situazione imbarazzante, soprattutto dopo l'articolo dell'Espresso, di conoscere una versione che nega la presunta estorsione, ma non riusciamo a far acquisire processualmente questa verità». Intanto Valter Lavitola, dopo gli articoli sulla moglie Stella, attacca in una lettera aperta i media: «Perché è necessario parlare della mia famiglia? Non si è badato né alla privacy, né alla sicurezza». E mentre il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore esclude che il premier possa passare da parte lesa a imputato («Non sembra un'ipotesi»), oggi pomeriggio Gianpaolo Tarantini sarà sottoposto al terzo interrogatorio nel carcere di Poggioreale. Intanto a Bari c'è già un vero conto alla rovescia in vista del deposito degli atti di rilevanza penale legati all'inchiesta sul giro di escort portate da Tarantini a Palazzo Grazioli. Nell'incartamento ci sono tutte le chiavi per decifrare il "sistema" utilizzato da Gianpi, formula che configurerebbe una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al favoreggiamento della prostituzione. E potrebbero esserci anche contestazioni relative all'incontro del 21 gennaio 2009 nell'hotel De Russie di Roma, al quale presero parte Tarantini, Lea Cosentino (all'epoca potente manager nominato dalla giunta Vendola della Asl Bari), Rino Metrangolo (che curava gli interessi del gruppo Finmeccanica) e gli imprenditori pugliesi Cosimo Catalano della "Supernova" di Lecce ed Enrico Intini (molto vicino al Pd, nonché finanziatore della fondazione Italianieuropei). I militari, grazie alle microspie piazzate, sentirono che Tarantini proponeva a Cosentino di frazionare una procedura d'appalto milionaria in tre parti, riuscendo così a soddisfare gli "appetiti" di Intini, Catalano e di una società riconducibile a Finmeccanica. Intini, dalle intercettazioni, risulta che chiedesse il via libera del centrosinistra: «Secondo me bisogna sentire almeno Mario Loizzo ed almeno Alberto Tedesco (all'epoca assessori regionali del Pd ndr)». Domani, alla Fiera del Levante, è previsto un intervento del procuratore capo di Bari Antonio Laudati. Se deciderà di confermare la sua presenza, sarà la prima uscita pubblica dopo l'inizio delle inchieste.