Cinque mosse anti-speculazione
Adessoche anche economisti del calibro di Luigi Zingales fanno finalmente outing sulla possibilità di assistere alla fine dell'euro con la nascita di due monete per paesi di serie A di serie B, noi - che ne scriviamo da settimane - facciamo un passo avanti. E chiediamo: è possibile guadagnare dal tracollo dell'euro? E se sì, in che modo? Da quando ci siamo resi conto che in questa crisi anche l'impossibile può diventare probabile, abbiamo raccolto i pareri di esperti, analisti, strategist, blogger finanziari e trader di professione. Compresi i più catastrofisti, trattati (da altri) come eretici. Ecco quindi 5 mosse per uscire a testa alta dalla fine dell'Unione monetaria. 1) In un mondo in cui ormai tutto è globalizzato (industria, manodopera, finanza, commodities, beni alimentari) , la scialuppa di salvataggio nella tempesta è delocalizzare anche i risparmi. Fino a ieri sarebbe bastato differenziare il proprio portafoglio (patrimonio) in asset diversi nello stesso Paese, normalmente quello in cui si è nati, si vive e si lavora. Oggi non più. Meglio differenziare su asset diversi in nazioni diverse scegliendo tra quelle "migliori" con meno debito, con maggiori potenzialità economiche, ad alto valore aggiunto/tecnologico e di know-how, con governi e burocrazia efficienti, con basso tasso di corruzione. Diventando quasi delle piccole multinazionali del risparmio che riducono il rischio della crisi grazie alla globalizzazione mondiale. 2) Una possibile soluzione potrebbe dunque essere quella di spostare legalmente parte del proprio patrimonio aprendo un conto corrente dove si può investire anche in oro e argento. Oppure seguire il consiglio di Jp Morgan: dirottare i propri investimenti su attività che verranno ridenominate in una valuta forte come il marco tedesco piuttosto che la nuova lira. In alternativa, si potrebbero acquistare dollari o oro. 3) Assicurarsi in caso di sfaldamento dell'euro con un investimento immobiliare in altri Paesi come Berlino. È un'opzione CALL sul New-Marco che potrebbe rivalutarsi del 30-40% rispetto all'euro attuale: la casa a Berlino in caso di vendita verrebbe pagata in "euro1" o in new-marchi...anche se l'eventuale plusvalenza verrà tassata. Ed è un'opzione PUT sulla New-Lira che potrebbe svalutarsi del -30% -40% rispetto all'euro attuale. 4) Ripensare alla crisi del 2008. Eravate abbastanza liquidi? Avevate abbastanza contante? Se la risposta è no allora provvedere subito a fare incetta di cash, suggerisce John Hussman, uno dei migliori gestori e analisti americani. Che non dice di tenere il denaro sotto al materasso, anzi. A chi è più "liquido" il consiglio è: «Investite su quei settori che nel 2008 facevano affari nonostante i terremoti finanziari. Nella prossima ondata di crisi – aggiunge Hussman – ci saranno molte occasioni di guadagno sui mercati e bisogna essere in grado di coglierle». Preservando gli attuali risparmi per i prossimi 6-18 mesi. 5) Infine, chi ama il rischio e le "locuste", può sempre seguire i consigli di Alan Brazil, uno dei principali strategist di Goldman Sachs che lo scorso 16 agosto ha inviato a un centinaio di hedge fund clienti un rapporto con previsioni particolarmente negative e alcuni suggerimenti su come poter sfruttare la crisi economica in Europa. Brazil sostiene che potrebbero essere necessari circa 1.000 miliardi di dollari di capitali per mettere al sicuro le banche europee. A suo dire, gli hedge fund dovrebbero correre ai ripari. Brazil espone dettagliatamente i prestiti di 77 istituzioni finanziarie europee, identificandone alcune particolarmente indebitate rispetto alle altre. A detta dei manager degli hedge fund, questo genere di particolari è prezioso per gli investitori che cercano di puntare al ribasso attraverso i cds su singole banche europee. Per quegli investitori che vogliono portare avanti puntate più ampie contro le istituzioni finanziarie europee, Brazil suggerisce di acquistare un cds a cinque anni su un indice che riflette il livello di credito di un gran numero di società europee. Circa il 20% dei membri dell'indice iTraxx Europe series 9 è infatti costituito da banche e compagnie di assicurazione. Lo strategist suggerisce infine un'opzione di vendita a sei mesi, dando agli investitori il diritto di puntare contro l'euro rispetto al franco svizzero. L'euro «potrebbe indebolirsi se verranno approvati ulteriori pacchetti di aiuti finanziari o misure di stimolo da parte dei governi europei» scrive nello studio. Sia chiaro, la ricetta Goldman è per investitori specializzati, non per novellini della finanza. Cam. Con.