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Mora resta in carcere «Può fuggire»

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Èper queste ragioni che, secondo i giudici del Tribunale del Riesame di Milano, il talent scout, arrestato quasi tre mesi fa, deve restare in carcere. Mercoledì scorso Mora, finito in manette il 20 giugno per bancarotta fraudolenta aggravata su richiesta dei pm di Milano Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, se ne era andato in lacrime dopo l'udienza nel corso della quale i suoi difensori, gli avvocati Luca Giuliante e Nicola Avanzi, avevano chiesto i domiciliari. Il collegio del Riesame (giudici Stefani- Brambilla-Ambrosino) hanno però "bocciato" l'istanza perché - spiegano nelle motivazioni dell'ordinanza - sussistono i «gravi indizi di colpevolezza» a carico del talent scout per il crac da circa 8,5 milioni di euro della sua LM Management, fallita nel giugno 2010. E «permangono immutate le esigenze cautelari»: pericolo di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. Stando alle indagini, l'ex parrucchiere di Bagnolo Po e creatore di una «scuderi» di vip ha ricevuto un prestito da 2 milioni 850 mila euro in tre tranche nel 2010 da Berlusconi, attraverso il manager Giuseppe Spinelli. Tuttavia, secondo l'accusa, invece di impiegarli per sanare i «buchi» della sua società, li avrebbe fatti sparire all'estero.

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