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L'onorevole Raisi può avere tutte le informazioni che vuole

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diTOMMASO FOTI* «Il Tempo del 6 settembre 2011 riserva un pezzo a una pretesa "guerra fra gli ex di An", raccogliendo le tesi complottistiche dell'onorevole Raisi, ex amministratore unico del Secolo d'Italia. Preciso preliminarmente di avere assunto il ruolo di componente del relativo Consiglio di Amministrazione (e poi di Presidente, in ragione di una ripartizione interna dei compiti) solo per una ragione: per esservi stato chiamato proprio in luogo dell'onorevole Raisi, dopo il sorprendente rifiuto di questi ad accettare la detta carica di consigliere, così come gli è stata proposta dall'azionista, su decisione del comitato dei garanti di An. Sorprende dunque che l'onorevole Raisi, che si è privato così della possibilità di avere direttamente tutte le informazioni, ne denunci oggi la mancanza, circostanza per altro insussistente, poiché alle stesse può accedere quando lo ritiene più opportuno. Non a caso alla Sua richiesta di documentazione si è dato seguito, nelle dovute forme, in tempo pressoché reale. La sorpresa viene tuttavia immediatamente meno, solo che si pensi a quanto emerso dopo aver approfondito i primi dossier riguardanti posizioni decisive per la «fabbrica» del Secolo. Sulle stesse ho intanto adottato i provvedimenti immediatamente necessari (è il caso, ad esempio, della fortissima riduzione dei costi tipografici ottenuta dall'abituale stampatore), per poi riferirne all'azionista – per lettera e non a mezzo stampa – affinché questi assuma le decisioni che ritiene più utili per la "fabbrica" del Secolo». * Presidente Consiglio di Amministrazione Secolo d'Italia

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