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Sì alla fiducia sulla nuova manovra Iva al 21%, prelievo sopra i 300mila

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi

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Dopo l'autorizzazione del Consiglio dei ministri a blindare con la fiducia la manovra al Senato, arriverà in serata a palazzo Madama l'emendamento del governo che introduce nel provvedimento le novità emerse dal vertice di palazzo Grazioli. Il contenuto delle modifiche che il governo introdurrà nella manovra dovrebbero limitarsi ai tre punti emersi dall'incontro di maggioranza di oggi pomeriggio con Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti: aumento di un punto percentuale dell'aliquota più alta dell'Iva, introduzione di una tassa del 3% sui redditi alti (la nota di palazzo Chigi indicava 500 mila euro, mentre in Consiglio di ministri, riferisce Ignazio La Russa, si sarebbe deciso di fissare il tetto a 300 mila) e adeguamento a partire dal 2014 dell'eta' di pensionamento delle lavoratrici private.   Esclusi ritocchi sulle altre aliquote Iva che dunque dovrebbero restare al 10% e al 4% (aliquote che potrebbero essere riviste con l'approvazione della delega fiscale) ed escludono che sul computo del reddito su cui si dovrà calcolare il contributo del 3% possa essere inserito anche il patrimonio: sarà considerato, spiegano le stesse fonti, il reddito complessivo fondiario, escluso la prima casa, sul lavoro dipendente, sul lavoro ad imprese, sul lavoro autonomo e sul lavoro ad capitale. Il contributo inoltre sara' deducibile. Una fonte di maggioranza che ha partecipato al vertice di paazzo Grazioli riferisce che le decisioni emerse durante la riunione erano già state prese 'in contatti precedenti: già da ieri si sapeva che si sarebbe arrivati a queste determinazioni. La brevità della riunione (poco più di un'ora e mezzo) spiega la stessa fonte, testimonia che quanto c'era da stabilire era gia' stato stabilito prima. In particolare dopo l'appello del Capo dello Stato nella serata di ieri e dopo le parole del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Per il premier Berlusconi l'obiettivo è approvare subito la manovra per dare un segnale di rassicurazione ai mercati. E la manovra, con la nuova formulazione a seguito delle modifiche apportate oggi, avrà questo effetto. Per il premier, riferiscono ancora le stesse fonti, la strada non è sempre stata in discesa, il lavoro è stato lungo e a volte difficoltoso, ma il testo definitivo della manovra è il migliore possibile - avrebbe argomentato il Cavaliere - di più non si poteva fare, riferendosi alle nuove misure sull'Iva e sul contributo di solidarietà. Abbiamo il dovere di rassicurare i mercati - avrebbe spiegato il premier - e la manovra avrà questo effetto. Per questo è necessaria la fiducia, per fare in fretta e dare un segnale ai mercati. La vera misura di quantità è quella sull'Iva, che consente un gettito certo e una fonte sicura di tassazione. Prima della decisione in extremis del governo di portare a 300 mila euro il contributo, fonti di governo avevano spiegato che il contributo di solidarietà del 3% sui redditi oltre 500 mila euro, riguarderebbe circa 11 mila contribuenti, lo 0,03% dei contribuenti Irpef, con un gettito previsto di 35 milioni di euro nel 2012 e di 88 milioni a regime. Se il contributo sara' applicato invece ai reddito oltre i 300 mila euro, la platea di contribuenti, sempre secondo fonti governative, si allargherà a 34 mila contribuenti. Confindustria valuta positivamente la decisione presa oggi dal governo di introdurre alcune misure che "vanno nella direzione di rafforzare l'efficacia della manovra". E' quanto si legge in una nota. "Auspica che il decreto venga approvato rapidamente e che subito dopo si possa aprire una nuova stagione per procedere speditamente verso l'obiettivo del risanamento strutturale della finanza pubblica e varare le indispensabili misure per la crescita".

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