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Ok alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, no all'accorpamento delle Procure.

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«È,dunque, apprezzabile l'iniziativa del Governo, anche se la scelta dello strumento della legge-delega inserita con un emendamento all'interno della manovra finanziaria - avverte il sindacato delle toghe - rischia di impedire un'adeguata riflessione sui contenuti dell'intervento». L'Anm spiega di condividere «i criteri di massima indicati nella lettera a) della norma proposta», ma fa notare che «alcuni punti suscitano perplessità e presentano evidenti criticità». In particolare, spiega in una nota, «non appare razionale escludere dalla possibilità di accorpamento i Tribunali aventi sede nei comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011 e, dunque, senza un coordinamento con la contemporanea scelta di soppressione di alcune Province e senza tenere in considerazione le caratteristiche dei tribunali presenti secondo i criteri indicati nella lettera a)». «Allo stesso modo - prosegue - appare irrazionale la previsione diretta a garantire comunque la presenza di tre tribunali in ogni distretto, a prescindere dalle dimensioni del distretto e dei Tribunali. In entrambi i casi si rischia il mantenimento di Tribunali di dimensioni ridotte o ridottissime». L'Anm ritiene che siano «necessarie scelte coraggiose da adottare già in sede di legge-delega». In particolare ha individuato in «20 magistrati in organico (tra Procura e tribunale) la dimensione minima assolutamente inderogabile di un ufficio giudiziario».

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