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Vandalo seriale attacca le fontane più belle del mondo

La fontana del Moro di piazza Navona, a Roma, sfregiata da un vandalo

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Mustafa è appena arrivato al ristorante per preparare la pizza come ogni mattina. Piazza Navona è deserta. Sono le 8,25 quando vede un uomo dirigersi con passo calmo verso la Fontana del Moro. «È entrato nella vasca - racconta - con una pietra si è scagliato contro una statua».  «Ha sferrato una decina di colpi, poi si è girato e se ne è andato». Mustafa inizia a urlare, un altro ragazzo corre verso i vigili sull'altro lato della piazza per dare l'allarme. Ma il vandalo se ne è già andato. È riuscito a staccare di netto due pezzi di un mascherone. I due frammenti verranno recuperati dopo mezz'ora da un dirigente della Sovrintendenza ai beni culturali del Comune di Roma. Poco dopo, alle 11,30, il vandalo riappare. Stavolta a Fontana di Trevi, gremita di turista come ogni giono. Sembra sia la stessa persona. Alto 1,75, pochi capelli, corporatura robusta, sulla quarantina, maglietta nera, jeans e scarpe da ginnastica. Scende gli scalini, si avvicina alla vasca sul lato destro della fontana. In mano ha un sampietrino. Prende la mira e lo lancia con tutta la forza contro il blocco marmoreo. Il colpo non va a segno. Il danno è impercettibile. La polizia municipale, in entrambi i casi, è riuscita a filmare l'uomo in azione. La caccia è già partita. Il timore è che si tratti di un vandalo seriale. Il sottosegratio ai Beni culturali, Francesco Giro, avverte: «Casi di danneggiamento seriale nell'ambito dei beni artistici sono frequenti e vanno puniti con estrema durezza». Può darsi sia stato uno psicopatico che ha sfogato la sua repressione contro le opere più famose del mondo. Un emulatore di Lazlo Toth, l'ungherese che nel 1972 prese a martellate la Pietà di Michelangelo in San Pietro. Il vicecomandante della polizia municipale, Donatella Scafati, ha visionato tutti i filmati: «La corporatura, i capelli e i capi di abbigliamento sembrano compatibili, ma non ne abbiamo certezza». Fortunatamente non si tratta di episodi all'ordine del giorno. Anche le altre due fontane rinascimentali di piazza Navona hanno dovuto fare i conti con i vandali. Nel 1997 è toccato alla Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini. Un mostro marino sotto al fiume Danubio fu danneggiato da un uomo che lo utilizzò come trampolino. Un anno dopo è stata la volta della Fontana del Nettuno quando venne sfregiato il dito di una statua. Il mascherone della Fontana del Moro preso a colpi di pietra non è stato realizzato né da Giacomo della Porta né dal Bernini. Si tratta di un'opera aggiunta in seguito, nel 1874, per abbellire la statua. Il danno, quindi, non è gravissimo, qualche migliaio di euro. Lunedì si potrà già iniziare il restauro. Il ministro Galan annuncia un inasprimento delle pene per atti vandalici che sarà esaminato dal Consiglio dei ministri. Il sindaco Alemanno rincara la dose: «Un atto vandalico così demenziale è una offesa alla nostra città. Ogni attacco ai beni artistici del centro storico di Roma, patrimonio dell'umanità, deve essere sanzionato come una dei più gravi atti di inciviltà». Un appello che il turista americano di 20 anni fermato ieri sera dalla polizia non deve avere ascoltato. È stato sorpreso al Colosseo mentre stava staccando un piccolo pezzo di marmo vicino al colonnato.

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