Gli Usa all'Italia: non fate indagare
Traqueste Guantanamo: la prigione nella base di Cuba dove i «nemici combattenti» vengono torturati. Bush teme indagini del Tribunale internazionale de L'Aja e così chiede a Berlusconi di impegnarsi per fermare le indagini. È un cablo del 19 luglio 2002 trasmesso dall'ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Classificato «confidenziale» è firmato dall'incarico d'affari Thomas Countryman. In esso si legge tra l'altro: «l'Incaricato d'Affari e l'addetto politico hanno consegnato la nota diplomatica in riferimento separatamente a Giancarlo Aragona, direttore politico del ministero degli esteri, e a Paolo Dionisi, vice consigliere diplomatico del primo ministro e ministro degli esteri ad interim Berlusconi. Aragona ha riconosciuto che gli Stati Uniti, per la loro speciale posizione nel mondo, corrono un rischio di accuse, indagini e incriminazioni presso la ICC maggiore della maggior parte degli altri stati». M alla fine il diplomatico scrive: « I dirigenti italiani, in particolare il primo ministro, hanno simpatia per le preoccupazioni del governo USA che i dirigenti statunitensi potrebbero diventare il principale bersaglio di indagini della corte motivate politicamente.»