È caccia a chi non paga le tasse C'è il carcere per i super evasori
Carcere immediato per chi evade più di tre milioni di euro. Dichiarazioni dei redditi pubblicate sui siti dei Comuni. Addio al contributo di solidarietà. Enti locali beneficiati dall’intero ammontare del gettito derivante dalla Robin tax e una mano tesa al Pd con l’accoglimento dell’emendamento Morando. Ecco come cambia la manovra dopo l’intervento del governo. E non è finita. Tra le novità ci sono anche il riordino degli uffici giudiziari e l'incompatibilità per tutti i parlamentari (anche europei) con altre cariche. Mentre l'intervento sulle Province è rinviato a un disegno di legge costituzionale. Sono queste le principali modifiche introdotte alla manovra di Ferragosto dagli emendamenti del governo, a saldi «assolutamente invariati».Una certezza per il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che, appena tornato da Lorenzago, è riuscito, in una giornata passata tra tecnici e contatti politici, a chiudere la partita delle modifiche alla manovra incassando, in serata, anche un miglioramento dei conti dello Stato, con il fabbisogno che cala di quasi 6 miliardi di euro. Ecco, quindi, come cambierà il testo varato a Ferragosto dall'Esecutivo. Stretta su lotta all'evasione Numerosi gli strumenti e i deterrenti per combattere l'evasione fiscale. Dall'inasprimento delle pene (fino al carcere per chi supera i 3 milioni di euro di imposte evase o non versate) all'obbligo di dichiarare le banche con cui si hanno rapporti (e l'Agenzia delle entrate, insieme alle banche, potrà stilare la «lista nera» dei contribuenti da controllare). Uno strumento che porterà nelle casse dello Stato un gettito pari a 250 milioni di euro nel 2012. Mentre le Pmi sono incoraggiante a usare strumenti telematici (e quindi tracciabili) per tutte le operazioni, visto che per chi non usa contante è previsto uno «sconto» del 50% su eventuali sanzioni. Si interviene anche sulle società di comodo, con una maggiorazione dell'Ires del 10,5%. Entra poi nel «redditometro» la «concessione in godimento» di beni delle imprese a «soci e familiari». Contributo solidarietà Salta il super-prelievo Irpef del 5% sui redditi oltre i 90mila euro e del 10% oltre i 150 mila. Il gettito previsto sarà compensato dai proventi della lotta all'evasione fiscale. Ridotti i tagli enti locali Sforbiciata ai tagli agli enti locali (9,2 miliardi in due anni) cui sarà interamente destinato il gettito proveniente dall'innalzamento dell'aliquota della Robin Tax per le società del settore energetico (1,8 miliardi stimanti per il 2012 e 900 milioni l'anno per il 2013-2014). In più, fino al 2014, ai Comuni saranno destinati al 100% i frutti della lotta all'evasione ottenuti con la loro collaborazione. Introdotti per i sindaci anche nuovi strumenti per contrastare l'evasione, come la possibilità di pubblicare le dichiarazioni dei redditi dei propri concittadini. Taglio agevolazioni Coop Aumenta, ad esempio, dal 30 al 40% il peso degli utili nella formazione del reddito imponibile Province e piccoli Comuni Salta il riordino delle Province, che sarà rimandato a un ddl costituzionale, mentre per i piccoli comuni l'obbligo all'accorpamento delle funzioni scatterà dalla prima scadenza elettorale successiva al 13 agosto 2012 (ad eccezione dei comuni che coincidono con con una o più isole e Campione d'Italia) mentre restano il sindaco e sei consiglieri. Ampliata incompatibilità Tutte le cariche elettive, a partire dal governo dei comuni con più di 5mila abitanti, sono incompatibili con la carica di senatore e deputato, compresi gli eletti al Parlamento europeo Riordino uffici giudiziari Via libera alla delega al governo per il riordino degli uffici giudiziari su base territoriale, che saranno ridotti o soppressi, rispettando però diversi criteri, tra cui il bacino d'utenza e il tasso di impatto della lotta alla criminalità. Le procure potranno essere accorpate «indipendentemente dall'eventuale accorpamento dei rispettivi tribunali». La manovra cambia ma i saldi restano invariati. E ora quel testo che dovrebbe diventare più snello dopo l'appello del presidente del Senato Roberto Schifani affinché i gruppi parlamentari ritirino congrua parte degli emendamenti per riuscire così a velocizzare i lavori in commissione, approderà in Aula nel pomeriggio di martedì 6 settembre con sessioni di lavoro che finiranno, con il voto finale, sabato 10 settembre. Un voto sul quale il premier Silvio Berlusconi ha detto di non vedere «alcun problema» e Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl a Palazzo Madama, precisa: «Ci sono tutte le condizioni per evitare il voto di fiducia. Sempre che - ha concluso - tutti, anche le opposizioni, apprezzino il lavoro svolto».