Attacca Berlusconi ma non fa sconti al centrosinistra.
AncheBerlusconi deve capire qual è il costo politico di un tirare a campare: sta sfibrando anche la capacità elettorale del Pdl. Andare avanti così è un egoismo che non tiene conto del Paese». E contro il premier Casini si è «esibito» con un paio di battute: «Berlusconi è riuscito a fare un'operazione straordinaria: ha messo tutti d'accordo sul fatto che il governo non c'è». E ancora a proposito dell'intercettazione telefonica tra Silvio Berlusconi e Walter Lavitola in cui il Cavaliere avrebbe detto «me ne voglio andare da questo Paese di merda»: «Berlusconi ha detto che se ne vuole andare da questo Paese? Beh, vuol dire che diceva una bugia perché non mi sembra proprio che abbia intenzione di andarsene». Poi un attacco agli altri partiti dell'opposizione: «È un errore del centrosinistra legittimare l'idea della maggioranza secondo la quale il Parlamento sarebbe il luogo dell'inciucio». Il presidente dell'Udc, ha poi fatto accenno alla riforma elettorale dicendosi favorevole al sistema tedesco con un forte sbarramento. Quanto al referendum che dovrebbe riportarci alla legge mattarellum, l'ex presidente della Camera si è detto certo che «la Corte Costituzionale non potrà mai accettarlo perché sarebbe la lesione di qualunque principio del diritto». Un altro attacco Casini lo ha rivolto al centrosinistra quando ha parlato delle pensioni: «È giusto che i parlamentari diano il contributo di solidarietà. È altrettanto evidente che si sta creando uno squilibrio generazionale nei confronti dei giovani: non ci sono infatti criteri di equità tra le pensioni che vengono riscosse oggi e quelle che avranno i nostri figli. Insomma ci stiamo garantendo un privilegio. Ma anche qui il centrosinistra dimostra di non comprendere quanto sia grave questa situazione». Ma qual è l'obiettivo del Terzo Polo? «Noi – risponde Casini – stiamo dimostrando al Paese che c'è bisogno di una svolta, ma vogliamo pure indicare quale svolta è necessaria». «Vogliamo unificare l'Italia – ha proseguito – Persone come Enrico Letta e Raffaele Fitto possono collaborare su cose serie. Siamo in campo perché non vogliamo più dividerci tra di noi e metteremo tutto il nostro peso politico, non per essere la forza marginale per far governare il centrosinistra o come stampella di Berlusconi, ma per ricongiungere gli italiani, perché l'Italia non può permettersi questa politica». Quindi ha concluso: «O si ha il coraggio di fare le riforme o si passerà dalla padella di Berlusconi ad una brace simile a Berlusconi».