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Il decentramento dei ministeri al Nord può aspettare

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Oggidoveva essere il gran giorno. Quello annunciato dal Senatùr tra squilli di trombe e banconote sventolate all'aria (a riprova che «le scrivanie ce le siamo pagate noi») e invece alla Villa Reale di Monza non è previsto alcun inizio delle attività nelle sedi di rappresentanza dei ministeri di Economia, Riforme, Semplificazione normativa e Turismo. Tutto rimandato per l'assenza dei diretti interessati. E infatti sono gli stessi leghisti, che dal 23 luglio scorso stanno cullando il sogno di sottrarre a «Roma ladrona» un po' di potere, a confermare il triste epilogo. Infatti a partire dalle 9:30 i ministri interessati - Roberto Calderoli e Giulio Tremonti, in particolare - saranno impegnati nella Capitale per la delicata riunione del Cdm sulle modifiche da apportare alla manovra da 45,5 miliardi, varata dal governo. Quanto a Bossi, non è ancora chiaro se il ministro delle Riforme oggi sarà a Roma per la riunione del Cdm. Dopo la caduta dalle scale di casa, che gli ha provocato una frattura al gomito sinistro, la mattina del 25 agosto, il leader della Lega Nord aveva cancellato il tour di comizi in Liguria (previsto per il fine settimana scorso), e, lunedì, ridotto al minimo la sua presenza al vertice di Arcore, in attesa di sottoporsi a un piccolo intervento al braccio. Operazione che è avvenuta martedì in una clinica svizzera e, per questo, il segretario del Carroccio dovrebbe ora rimanere a riposo per una settimana. Tutto rinviato, quindi, a sentire i leghisti, anche se a pensarla in modo completamente opposto c'è il coordinatore nazionale di Fli, Roberto Menia, secondo il quale quelle strutture «non apriranno mai». «È stata solo una provocazione» della Lega Nord, continua il finiano, «hanno voluto battere il pugno sul tavolo e imporre i ministeri al Nord» ma «quelli che dovevano essere ministeri sono diventati sedi di rappresentanza, poi uffici per dare ascolto ai cittadini e le imprese e ora non si capisce quando e se apriranno». Un dubbio che non spaventa invece i commercianti di Padova che oggi avrebbero dovuto salire su un pullman in direzione di Monza per essere ricevuti dagli ambasciatori in Padania dei dicasteri di Giulio Tremonti e Umberto Bossi. Obiettivo? Elencare, polemicamente, tutte le perplessità sulla manovra. Un appuntamento che, logicamente, è saltato, ma che per loro è stato solamente posticipato. E così, per una volta, leghisti e «manifestanti» la pensano allo stesso modo.

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