Bersani: esecutivo nel caos, si dimetta
Tra sfottò per la retromarcia a meno di 48 ore dal vertice di Arcore e minacce di Aventino, l'opposizione assiste all'impasse della maggioranza sulla manovra. Un "caos" di tale entità che Pier Luigi Bersani arriva a proporre la "supplenza" del Parlamento per arrivare ad approvare la manovra sulla base delle proposte del Pd. "Poi, il governo prenda finalmente atto della sua condizione e passi la mano", è la conclusione del segretario Pd, condivisa da Di Pietro mentre il leader Udc Pier Ferdinando Casini si interroga su come collaborare "se il testo cambia ogni minuto". È andata frustrata anche oggi la volontà delle opposizioni di dare battaglia a colpi di emendamenti in commissione a Palazzo Madama. Tutto rinviato a domani, annuncia poco prima delle 18 il sottosegretario Antonio Gentile, dopo che il capogruppo Pd Anna Finocchiaro aveva dato l'ultimatum: o il testo del governo arriva entro le 18 in commissione o "noi non parteciperemo più ai lavori perchè la nostra permanenza in commissione è del tutto inutile". D'altra parte l'annuncio del ritiro delle norma sulle pensioni aveva chiarito già in mattinata che "l'oracolo di Delfi" del vertice di lunedì, come ironizza il Pd, non aveva sciolto i nodi, anzi aveva trasformato il dibattito sulla manovra "in una farsa". Niente più che una conferma "inequivocabile" dell'incapacità dell'esecutivo per Bersani: "Da molto tempo diciamo che maggioranza e governo non sono in grado di portarci fuori dai pericoli, ma solo di aggravarli". Solo per evitare "rischi molto seri", come un nuovo attacco speculativo delle borse, il Pd è disposto ad assumersi "la responsabilità" di approvare la manovra sulla base delle proposte del Pd "solide sul piano di finanza pubblica ed eque sul piano sociale". A condizione che però, subito dopo l'ok delle Camere, il governo alzi bandiera bianca e «si dimetta." Torna a chiedere la fine della legislatura anche il leader Idv Antonio Di Pietro che si appella ai cittadini visto che il Parlamento "non ci riesce": "Ci troviamo di fronte a un governo totalmente imbambolato, rincretinito, nel pallone, smentito dalla sua stessa maggioranza che ha presentato 600 emendamenti e che ancora non riesce a presentare una manovra che sia credibile". Da tempo ha, invece, rinunciato a chiedere le dimissioni del governo il leader Udc Pier Ferdinando Casini che ironizza sulla volontà di collaborazione delle opposizioni: "Noi vogliamo collaborare, ma su che cosa? Il governo cambia idea ogni giorno, è veramente un insulto agli italiani che avrebbero bisogno prima di tutto di serietà".