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Correzioni al vaglio del Parlamento

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Sono circa un migliaio gli emendamenti alla manovra depositati in Commissione Bilancio al Senato da singoli parlamentari e gruppi. Cinquecento sono stati  presentati nella serata di ieri ampiamente dopo il termine di chiusura che era stato fissato per le ore 20. Se ne sono poi aggiunti altri tra cui quelli del Pd, che sono una ottantina. I tecnici della commissione Bilancio fino alla tarda sera di ieri sono stati impegnati bella fascicolazione delle proposte di modifica. Il lavoro della commissione è ripreso questa mattina con l'audizione dei rappresentanti di Bankitalia. I democratici presenteranno oggi il loro pacchetto di emendamenti , così come l'Idv, mentre il Terzo Polo già le ha illustrate nel pomeriggio di ieri, prima di consegnarli in commissione. La maggioranza, invece, dopo l'intesa politica raggiunta ad Arcore, dovrebbe rivedersi domani per dettagliare alcune delle proposte messe a punto al vertice e anche per esaminare quelle dell'opposizione. La commissione Bilancio comincerà il vaglio delle "correzioni" nel pomeriggio, dopo aver concluso, in mattinata, il ciclo delle audizioni, che prevedono Banca d'Italia, Corte dei conti, Istat e Cnel. Si lavorerà per tutta la settimana con convocazioni anche in notturna fino a venerdì e una seduta prevista, al momento, sabato mattina. Il testo che uscirà dalla commissione andrà in Aula tra il 5 e il 6, anche se per il calendario dettagliato bisognerà aspettare la conferenza dei capigruppo, che si riunirà mercoledì 31 agosto. Al momento l'assemblea di Palazzo Madama è comunque già convocata per comunicazioni del presidente sul calendario il 5 settembre alle 18. Il presidente della Commissione e relatore del testo, Antonio Azzollini, ha premesso che l'intesa politica raggiunta ieri al vertice di Arcore sono al vaglio dei tecnici perché "non si interviene sui saldi, quindi tutte le coperture devono essere di qualità e quantità. Gli emendamenti del governo confluiranno negli emendamenti del relatore - ha aggiunto - spero di presentare già domani gli emendamenti" con le modifiche, stabilite nel vertice di ieri. Azzollini ha ribadito che non ci saranno modifiche per quel che riguarda la Robin tax e ha aggiunto che non si è parlato di modifiche all'articolo 8.   L'AUDIZIONE DI BANKITALIA "L'aggiustamento dei conti, necessario per evitare uno scenario ben più grave, avrà inevitabilmente effetti restrittivi sull'economia", ha sottolineato il vice direttore generale della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel corso dell'audizione di fronte alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. "Da molti anni la crescita economica - ha spiegato Visco - è in Italia inferiore a quella degli altri paesi dell'Unione europea". Secondo l'esponente di Bankitalia, "la crescita del commercio mondiale difficilmente tornerà nei prossimi anni sugli elevati livelli precedenti la crisi. Rischiamo quindi una fase di stagnazione che rallenterebbe anche la flessione del peso del debito sul Pil". "L'entità della manovra non può essere ridotta, anche alla luce della sfavorevole evoluzione del quadro macroeconomico internazionale", ha sottolineato Visco. "L'attuazione delle misure - ha spiegato - andrà attentamente monitorata".   "Il riequilibrio dei conti pubblici deve associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita della nostra economia", ha sottolineato il vice direttore generale della Banca d'Italia. "L'azione di risanamento dei conti pubblici, volta al pareggio del bilancio nel 2013 - ha spiegato Visco - rallenterà la crescita ma non ha alternative. Ogni altro scenario condurrebbe a risultati più traumatici per il nostro Paese. Le prospettive di crescita per il prossimo triennio non sono soddisfacenti. Il riequilibrio dei conti pubblici deve pertanto associarsi a una politica economica volta al rilancio dello sviluppo della nostra economia".  

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