"Penati è solo una pedina di un sistema più ampio"
«Mi querela? Ora vede cosa gli rispondo io a Veltroni». Mentre siamo al telefono con Maurizio Gasparri le agenzie battono la notizia di una querela che l'ex sindaco di Roma avrebbe indetto nei suoi confronti per una dichiarazione sul caso Penati. Il presidente dei senatori del Pdl non la prende bene, ma non intende indietreggiare di un passo. Senatore Gasparri cosa ha fatto arrabbiare così tanto Veltroni? «Io ho fatto un'affermazione storica, incontestabile. Ho detto che il partito di Veltroni, l'allora Pds, ha incassato parte delle tangenti Enimont. È una cosa accertatissima. Veltroni è forse in grado di affermare che il suo partito non incassò tangenti nella vicenda Enimont? E lui a quel tempo non era già da anni nel gruppo di vertice del Pds, come prima del Pci e poi dei Ds e quindi del Pd? Magari non ha usato quei soldi per uso personale ma faceva parte del gruppo dirigente dei Ds così come D'Alema, Occhetto, Fassino». Cosa c'entra questo con la vicenda Penati? «C'entra. C'entra eccome. Allora Antonio Di Pietro in versione magistrato, per il quale valeva la formula che un segretario di partito "non poteva non sapere" delle tangenti, decise di salvare la Sinistra. Adesso è stato il Gip di Monza decidendo di declassare la concussione a corruzione, nonostante il parere contrario dei pubblici ministeri, a salvarla». Il Gip ha "salvato" Penati, non la Sinistra... «È uguale. È sempre la stessa storia da allora, dalle tangenti Enimont. È sempre stato così. Prima l'oro di Mosca, poi la vicenda Greganti. L'ex tesoriere del Pci si prese tutte le colpe, ma crede che tutti quei soldi fossero per lui? Servivano a finanziare il partito. Ed è così anche per Penati. Parliamo di cifre enormi. Erano per i Ds locali e poi, credo, data la quantità di denaro di cui stiamo parlando per il partito a livello nazionale». E adesso Bersani? «Bersani dovrebbe ammettere di avere delle responsabilità. Penati era il suo braccio destro. È arrivato lì per capacità politica (per altro non eccelsa) o perché era un uomo di fiducia? Un Greganti in salsa contemporanea, insomma? Il problema è che è il sistema ad essere marcio». In che senso? «Il sistema è corrotto. Perché non si parla mai dei voli di D'Alema sulla tratta Roma-Elba creata dai suoi uomini piazzati nelle aziende che gestiscono queste concessioni e se invece Verdini va a pranzo con degli amici inventa la P3? Bersani queste cose le sa, mica è Alice nel paese delle meraviglie come Veltroni!». Sono accuse gravi... «L'illegalità è riferita al partito, nella migliore - si fa per dire - tradizione del Pci. E poi... un ladro è un ladro. Potrebbe accadere anche all'interno del nostro partito. Uno lo individua, lo allontana e aspetta che la giustizia faccia il suo corso. Altro conto è un partito ladro. È ben più grave. È l'illegalità come struttura di partito. È un'ombra inquietante che circonda il gruppo dei Ds prima e poi del Pds e del Pd. E si arrabbiano pure! Non è per arricchimento personale, dicono. Bè, ma a me non sembra un'esimente. Piuttosto un'aggravante». Torniamo a Penati. I pm di Monza ritengono che "la vittoria del centrosinistra alla recenti elezioni amministrative ampli il rischio di reiterazione del delitto"... «Gli arresti preventivi si chiedono per evitare la reiterazione del reato, l'inquinamento di prove e il pericolo di fuga di chi è imputato. Ora Penati non mi sembra tipo da fuggire, ma stando a quello che ho letto il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove è concreto. Mi meraviglio perché ci sono arresti preventivi a go-go per casi meno gravi... Solo che anche questa volta è scattata la clausola di protezione giudiziaria che alcune toghe riservano al principale partito della Sinistra».