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ItaliaFutura è sempre contro: «Così il Paese non cresce»

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Loscrive ItaliaFutura, il movimento di Luca Cordero di Montezemolo, che torna a criticare la manovra economica all'esame del Senato. La Fondazione spiega che «ferma restando la difficoltà di generalizzare in questo tipo di questioni, un'indicazione emerge con qualche chiarezza. I mercati tendono a considerare poco credibili manovre con un contenuto strutturale limitato o nullo e concentrate in misura prevalente sul lato delle entrate. Non a caso. Esse non incidono sui meccanismi di fondo che determinano la spesa pubblica e, al tempo stesso, limitano significativamente le prospettive di crescita del Paese e quindi la sua capacità di onorare gli impegni presi». Invece, scrive ancora ItaliaFutura, il Decreto del governo va proprio in quella direzione. «Si tratta di due caratteri purtroppo ad oggi pienamente condivisi dalla "manovra di Ferragosto". Il contributo di solidarietà, il rinvio del Tfr, l'addizionale Ires sono tutte misure "a tempo determinato". Le entrate contribuiscono per circa il 50% ai risultati del 2012, per oltre il 70% a quelli del 2013 e per oltre l'80% a quelli del 2014. Si tratta di caratteri che verrebbero solo accentuati dalle modifiche in discussione nella maggioranza interamente centrate su nuove maggiore entrate che vanno ad alleggerire ulteriormente gli interventi sul versante della spesa». Ma le critiche non risparmiano neppure il Pd, colpevole di non aver saputo proporre formule alternative. «Sfortunatamente – prosegue ItaliaFutura – lo stesso può dirsi delle proposte del principale partito dell'opposizione, anch'esse sostanzialmente centrate su incrementi di entrate (e maggiori spese) ma di cui colpisce, in primo luogo, la natura spesso ideologica e la voluta genericità». Più morbida la linea verso Casini, Fini e Rutelli. «Lunedì sarà la volta del Terzo Polo al quale va peraltro riconosciuto fino ad ora di aver tenuto una linea ben più consapevole della gravità della situazione. Per parte nostra abbiamo tradotto in emendamenti molte delle nostre dieci idee per rimettere in moto il Paese. Sono emendamenti che esprimono le nostre idee di fondo, che offriamo all'intero Parlamento convinti che è arrivato il momento di superare quella logica del "con me o contro di me" che ci ha portato fin qui. Se c'è da stare con qualcuno, stiamo e staremo dalla parte di chi vuole dare un contributo per affrontare i problemi reali del Paese». Lo ripetiamo ancora una volta e lo ripeteremo fino a quando sarà possibile: è essenziale che le modifiche che saranno apportate in Parlamento contribuiscano a conferire carattere strutturale alla manovra e a ridurre significativamente il peso delle entrate sul totale delle risorse reperite dalla manovra. Una tappa che non potrebbe non segnare l'uscita di scena di questo Governo e la sconfitta dell'intera classe politica». «Una classe politica – è la conclusione – la cui incapacità di prendere decisioni ha portato al lento declino del Paese e oggi rischia di condurci al disastro».

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