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«Cambino il testo o ci toglieremo la fascia tricolore»

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Isindaci d'Italia sono pronti a dare battaglia. E a scendere in campo in prima linea contro un decreto legge considerato troppo penalizzante per gli enti locali c'è proprio Gianni Alemanno, sindaco di Roma e presidente del Consiglio nazionale dell'Anci. Agguerrito come non mai, il primo cittadino della Capitale si sfoga. Lo fa con un'intervista a Radio Vaticana, tornando a chiedere modifiche alla manovra. «Domani (oggi, ndr) avremo due incontri con il segretario del Pdl, Angelino Alfano, e con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, durante i quali formuleremo delle proposte concrete che speriamo siano accettate». Il tutto con l'auspicio, che «la manovra venga rivista per trovare risorse non solo per rimodulare i tagli ma soprattutto per dare una spinta allo sviluppo, insomma per dare segnali forti alle imprese, alle famiglie e alle associazioni italiane che devono guardare con fiducia al futuro». Un "domani" che invece sembra sempre più incerto e che spinge il sindaco, parlando delle difficoltà per gli enti locali, a spiegare: «Noi non vogliamo tagliare i servizi essenziali, e faremo di tutto per non farlo, però c'è un limite. Ciò che diciamo al governo è «fai altre scelte» dato che per la città di Roma, i tagli previsti nella manovra vorrebbero dire «270 milioni in meno l'anno prossimo». Ma se da una parte il sindaco battagliero minaccia il governo di restituire la fascia tricolore, dall'altra torna a prendersela con la Lega. Ancora una volta il movente che ha fatto scattare il battibecco è la Capitale, ma, in questa occasione, lo screzio tra il primo cittadino di Roma e Roberto Calderoli non si è consumato a distanza. Anzi. Questa volta il teatro è stato il palco del Meeting di Rimini dove Alemanno ha partecipato a un dibattito con il ministro della Semplificazione e il sindaco di Torino, Piero Fassino. Il tema della tavola rotonda era, guarda caso «La riforma del federalismo fiscale». Un argomento che ha sempre generato screzi tra alcuni esponenti del Pdl e i colleghi del Carroccio ma che ieri ha rischiato di far esplodere l'ennesima polemica agostana. Alemanno aveva infatti accusato Calderoli di «demagogia» difronte alla provocazione del ministro che ha sostenuto che Roma è stata l'unica città ad aver accollato i propri debiti in capo allo Stato. «Tutti i sindaci, quando hanno bisogno di qualcosa, vengono da me», ha lamentato Calderoli. «Adess bast». Secca la replica del sindaco: «Dovete smetterla. Se continuate con questa demagogia contro Roma, significa demagogia contro l'Italia» rivendicando di non essersi mai sottratto alle proprie responsabilità. Eppure, nonostante per le foto di rito i due «duellanti» non abbiano risparmiato sorrisi, al ministro leghista non deve essere piaciuto lo scenario prospettato da Alemanno: «Così il federalismo non ha futuro. Non cercate di ucciderlo in culla». Ale.Ber.

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