Spunta un nuovo partito
Diminuzione del debito pubblico, tagli alla spesa della macchina pubblica, liberalizzazioni, privatizzazioni, eliminazione dei vincoli alla crescita dell'imprenditoria privata e riforma della legge elettorale. È un vero e proprio manifesto politico quello declinato da Luca di Montezemolo a Cortina Incontra. In un intervento fiume, quasi un'ora, con pochi margini lasciati all'intervistatore Cisnetto, il presidente della Ferrari ha attaccato la politica «incapace di assumersi le sue responsabilità», sferrando fendenti alla maggioranza e all'opposizione ma senza sciogliere anche stavolta il nodo della sua discesa in politica. Il suo ruolo, «al momento», è quello di «stimolatore», tant'è che, ha annunciato, la sua Fondazione, Italia Futura, da settembre si farà promotrice di una mobilitazione dei cittadini per cambiare la legge elettorale. «Il Parlamento di oggi è composto da persone che non hanno la competenza ne' la capacità per rappresentare i cittadini, proprio a causa di questa legge elettorale». Non esclude che «di qui a un anno e mezzo» sia possibile «un'offerta politica nuova, che alcune persone decidano di impegnarsi in politica». Quanto a lui, dice che «ci sta riflettendo molto». «La classe dirigente che ha operato negli ultimi 15 anni ha fallito. Eppure non c'è stata una vera assunzione di responsabilità» ha attaccato. Montezemolo ha quindi detto di ritenere che «siamo alla fine di un ciclo politico, che era partito con presunzioni di grandi rivoluzioni liberali. Ho il rammarico - ha aggiunto - di vedere che chi ha avuto a disposizione la fiducia di moltissimi italiani non è riuscito a cambiare e modernizzare il paese com'era necessario». L'auspicio è quello di «tornare ad un clima di fiducia come nel dopoguerra». Ma il presidente della Ferrari non chiede elezioni anticipate e esclude governi tecnici: «bisogna sostenere il governo affinchè faccia le riforme e solo se sarà bloccato da veti incrociati allora è meglio andare al voto prima». Montezemolo non risparmia critiche all'opposizione: «i riformisti di sinistra si sono dileguati e dicono no a tutto senza fornire altre proposte». Viceversa nel Pdl «si è aperto un dibattito per migliorare la manovra». Critica la Lega che «come Rifondazione dice sempre di no» oltre a fare dichiarazioni contro le istituzioni. E al ministro Calderoli che lo definisce «scoreggia di umanità che non ha mai lavorato», Montezemolo risponde che «occorre recuperare senso dello Stato e delle istituzioni». Boccia la proposta del Pd di tassare lo scudo fiscale perchè «vuol dire cambiare le regole in corsa». Montezemolo non si limita a randellare la classe politica ma indica la strada da seguire. «Bisogna vendere le aziende pubbliche, occorre uno Stato che tagli, privatizzi, liberalizzi, recuperi risorse, dimezzi il numero dei parlamentari, tolga i privilegi iniqui a chi li ha. È necessario aumentare la produttività del Parlamento, oggi non accettabile rispetto alle esigenze del Paese». Boccia il contributo di solidarietà mentre «è giusto, doveroso e equo che chi ha un patrimonio oltre i 10 milioni di euro paghi di più». Come? L'ipotesi lanciata da Montezemoloè di un'aliquota dello 0,5% che sarebbe sufficiente a coprire il gettito del contributo di solidarietà. Infine l'aumento dell'età pensionabile.