Recchi: nulla cambierà per i contratti
Ilpresidente dell'Eni, Giuseppe Recchi ha sottolineato che «il conflitto con l'interruzione della fornitura di materie prime ci penalizzava particolarmente perchè serviva a garantire il fabbisogno italiano». Gli avvenimenti libici «succedono ben prima dell'inverno per cui la cosa è positiva». Quanto ai contratti petroliferi già stipulati il presidente del Cane a sei zampe ha assicurato che «non sono mai stati messi in discussione perchè regolati da diritto internazionale». Poi ha spiegato che al momento non ci sono dipendenti Eni impegnati nell'est della Libia nelle operazioni necessarie a riaprire gli impianti e riprendere la produzione. «La situazione è ancora totalmente in evoluzione - ha detto Recchi - e non ci sono commenti da fare su dettagli. Tripoli è stata riconquistata ma ci sono ancora delle tensioni e la situazione è tutt'altro che risolta». Recchi ha poi escluso la presenza di personale Eni nell'est della Libia nell'ambito di «un programma di presenza nel paese e di riapertura degli impianti a breve».