La Capitale è sempre più nelle mani degli insorti ma c'è l'incubo cecchini Fugge dagli arresti un figlio del Colonnello mentre un altro sarebbe morto

Gliinsorti sono ormai padroni del campo e col morale a mille mentre nel regime si aprono crateri tra le fila degli irriducibili che avevano giurato fedeltà sino alla morte al Raìs. Nel frattempo le diplomazie internazionali seguono gli sviluppi con un occhio al business del dopo-Gheddafi. Il Colonnello secondo fonti americane si troverebbe ancora in Libia, in uno dei suoi bunker. Sempre più un fantasma, ancorché imprendibile. Cauto Obama: «Il regime di Gheddafi è finito la battaglia per la libertà non lo è ancora». Da parte sua ha garantito al Cnt che «gli Stati Uniti saranno amici e partner della Nuova Libia», auspicando che la transizione sia «pacifica, non escluda nessuno e giusta». Obama si e poi concentrato sulla necessità di «una giustizia senza violenze e rappresaglie». Poco dopo un aereo della Nato ha intercettato uno Scud: con le armi chimiche questo tipo di missile rappresenta la minaccia più grave nell'eventuale colpo di coda del Colonnello. La sorte del Raìs C'è chi dice che si trovi presso l'ambasciata del Venezuela a Tripoli, chi che sia riparato in Tunisia, e ancora che si trovi in un ospedale di Tajoura, nella parte orientale della capitale libica. Di sicuro ha lasciato il compound di Bab al-Aziziya dove presumibilmente era rintanato in uno dei super bunker sotterranei. Uno dei figli liberato dai lealisti Mohammad Gheddafi, il figlio maggiore del colonnello libico, sarebbe riuscito a scappare dagli arresti domiciliari grazie all'aiuto di combattenti fedeli al regime. Mohammad era stato arrestato era stato arrestato l'altroieri sera nella sua residenza dopo aver terminato un'intervista con al Jazeera e in contemporanea erano stati arrestati anche i fratelli Saif e Saadi. Forse ucciso Khamis Gheddafi La rete al Jazira ha riferito che a Tripoli sono stati trovati due corpi carbonizzati che potrebbero essere quelli di Khamis Gheddafi, il figlio del Colonnello comandante della temibile 32.ma Brigata, e del capo dell'intelligenze Abdallah Senussi. Peraltro Khamis - che ieri guidava la resistenza nel centro di Tripoli - era già stato dato per morto altre due volte. L'altroieri Senussi era apparso alla tv di Stato. Jet Nato intercetta missile Scud Un jet della Nato ha intercettato un missile di fabbricazione russa Scud lanciato da Sirte, la città natale di Muammar Gheddafi. Lo riferisce la rete al Jazira. Fino a ieri solo un altro scud era stato lanciato dalle forze del Colonnello, ma senza causare danni. Nell'arsenale libico gli Scud, l'arma più potente a loro disposizione, dovrebbero essere decine ma si ritiene che non tutti siano efficienti. Presi Tv di stato e aeroporto Gli insorti libici hanno conquistato la sede della tv di Stato libica al-Jamahiriya a Tripoli subito dopo aver acquisito il controllo totale dell'aeroporto. Lo ha riferito l'emittente al-Arabiya, precisando che sono state interrotte le trasmissioni dell'emittente, organo d'informazione ufficiale del regime di Muammar Gheddafi. Nave per i profughi Una nave noleggiata dall'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) è attualmente in viaggio verso Tripoli per evacuare i migranti bloccati in città. La nave, che può trasportare fino a 300 persone, ha lasciato Bengasi lunedì mattina dopo aver evacuato 124 migranti da Misurata. La "Tasucu" (questo il nome dell'imbarcazione), dovrebbe arrivare a Tripoli oggi per ripartire per Bengasi non appena possibile. Allarme armi chimiche Anche se il Pentagono esclude ogni possibile invio di truppe di terra in Libia per partecipare ad un eventuale missione di peacekeeping, gli Stati Uniti stanno già preparando piani per l'invio di squadre di esperti per mettere al sicuro al vasto arsenale di armi chimiche una volta definitivamente caduto il regime di Muammar Gheddafi. Uccisi due bimbi A Tripoli i cecchini di Gheddafi non risparmiano neanche i bambini: uno di 5, l'altro di 6 anni, sono stati colpiti dai tiratori del Colonnello, rispettivamente alla testa e allo stomaco mentre sbandieravano le bandiere degli insorti. I due sono stati ricoverati nel principale ospedale della città dove - secondo fonti dei ribelli - sono morti. Giornalista tv arrestata È stata arrestata la giovane conduttrice del tg della tv di Stato libica apparsa in tv armata di una pistola minacciando di usarla contro «i cani» ribelli di Bengasi. La ragazza velata ha agitato ripetutamente l'arma inneggiando a Muammar Gheddafi. Il video ha fatto immediatamente il giro della rete finendo anche su Youtube. Berlusconi: Gheddafi si arrenda «Gheddafi si arrenda», è il monito del premier Berlusconi che ha avuto ieri pomeriggio un colloquio telefonico col primo ministro del Consiglio Nazionale Transitorio libico, Mahmud Jibril. Berlusconi si è complimentato per la rapida avanzata delle forze del Cnt, riconfermando l'impegno dell'Italia a sostegno delle nuove Autorità per la costruzione di una Libia democratica e unita. Il presidente del Consiglio ha inoltre manifestato apprezzamento per la determinazione del Cnt a evitare qualsiasi vendetta e ha auspicato che la Libia possa presto avere un governo che rappresenti tutte le componenti del Paese. Il Primo Ministro Jibril ha ringraziato calorosamente l'Italia per l'appoggio dato, sottolineando il particolare significato del sostegno assicurato dal nostro Paese.