Anno nero per il lavoro, persi 88mila posti
Piùa rischio il lavoro nelle piccole e medie imprese e, a livello geografico, è il Sud a mostrare un deciso affanno. Nel 2010 il saldo negativo era stato di 178mila unità, -1,5%. Peggio ancora era andata nel 2009, anno clou della crisi: 213.000 i posti bruciati, pari a -1,9%. «Le previsioni delle imprese dell'industria, del commercio e dei servizi con almeno un dipendente mostrano insomma un ulteriore rallentamento della riduzione delle forze lavoro già evidenziata lo scorso anno, anche se di entità più contenuta», spiega Unioncamere. Anche a causa dell'accresciuta incertezza sull'intensità della ripresa internazionale nella seconda metà dell'anno, l'inversione di tendenza non sembra essere alle porte soprattutto per il settore industriale, per il manifatturiero e, ancor più, per le costruzioni, che dovrebbe complessivamente registrare a fine 2011 una perdita di quasi 59mila unità (-1,2%). Decisamente meno fosco il quadro previsivo dei servizi, per i quali è attesa una riduzione di circa 29mila unità, pari al -0,4%. Più in dettaglio, tutti i comparti del manifatturiero prevedono flessioni occupazionali a fine anno. Le contrazioni maggiori si rilevano nel legno e mobile, mentre più contenute sono le perdite nella chimica (-0,3%) e nella meccanica (-0,5%). Decisamente più consistente, invece, la riduzione dei dipendenti che verrà effettuata dalle imprese delle costruzioni (quasi 29mila gli occupati in meno, pari al -2,5%). Nei servizi, l'unico settore che arriva a perdere un punto percentuale di occupati alle dipendenze dovrebbe essere quello degli alberghi, ristoranti e servizi turistici, mentre i tassi di variazione degli altri comparti sono compresi tra il -0,7% degli altri servizi alle imprese e alle persone e il -0,2% dei servizi alle persone e del commercio al dettaglio. Nota finalmente positiva viene però dai servizi avanzati, ambito nel quale le imprese prevedono di incrementare di circa 1.500 unità i propri dipendenti, con un tasso di crescita, quindi, dello 0,4%. Come lo scorso anno, anche il 2011 vede una più diffusa riduzione del personale dipendente tra le imprese di più piccola dimensione: saranno, infatti, 41mila i posti in meno nelle imprese fino a 9 dipendenti. Le contrazioni dovrebbero essere meno incisive al crescere della dimensione d'impresa, fino ad arrivare a circa 7.600 unità in meno per le società con oltre 250 dipendenti.