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«L'Italia finisce male, organizziamo la Padania»

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Èdai microfoni di comizi e feste di paese che il Senatùr detta la linea. Ecco allora che «Le Province sono un problema di identità, se vai a tagliarle la gente può ribellarsi: e comunque non si risparmia niente». Così «Niente tagli alle Province storiche, via solo quelle sotto i 300mila abitanti». Sulla manovra il leader del Carroccio ha le idee chiare, la Lega è al lavoro per cambiarla (così come recita oggi il titolo de La Padania) «Abbiamo bloccato l'aumento dell'Iva, lo voleva il partito di Berlusconi - sottolinea dal palco di Schio - Se si aumenta l'Iva i commercianti iniziano ad aumentare la roba e dicono che è colpa del governo». Poi attacca con il ritornello per il suo popolo: «Non è per domani ma per dopodomani che arriva la Padania: l'Italia va giù e dobbiamo prepararci. Dopo averla fatta entrare nella testa della gente, dobbiamo organizzarla. La Lega tiene duro, ma il partito - avverte - sia unito». Infine - dopo aver ribadito le scuse a Brunetta per il «nano» - una battuta sull'Europa, in pieno stile Senatùr: «L'Europa è fatta dall'Irlanda, che faceva padelle, dalla Grecia che fa un cazzo e dal nostro Sud che fa un cazzo. Difficile che potesse essere forte».

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