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Bagnasco: «Pagare le tasse è un dovere di tutti»

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«Lecifre dell'evasione fiscale sono impressionanti», scandisce da Madrid il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, ospite di Radio Anch'io in occasione della Gmg. Interpellato sulla manovra, oltre a giudicare «miope e dannoso» colpire le famiglie, il numero uno dei vescovi ha richiamato alla necessità urgente di combattere l'evasione, «che è ben oltre qualunque debito pubblico». «Come comunità cristiana, come credenti – ha detto Bagnasco – dobbiamo rimanere al richiamo etico che fa parte della nostra missione e fare appello alla coscienza di tutti perché anche questo dovere possa essere assolto da tutti per la propria giusta parte». Secondo il presidente della Cei, se ciascuno assolvesse i propri doveri verso il fisco, «le cose sarebbero subito risolte». L'altro «punto fermo» posto da Bagnasco nella strategia di contrasto alla crisi economica è la difesa della famiglia. «Se la famiglia non è al centro della politica – ha sottolineato – la società non va da nessuna parte. E in Italia l'abbiamo visto in modo particolare, perché nel quadro della grave crisi la famiglia si è dimostrata un'enorme valvola di sicurezza». Per il presidente della Cei, «sarebbe veramente miope e dannoso non considerare la famiglia come il ganglio vitale, la cellula fondamentale. Per l'Italia è sempre stato così, non perdiamo questo patrimonio». Sul problema dei risparmi di risorse pubbliche, Bagnasco ha messo in guardia contro i tagli alle spese militari per le missioni all'estero. «Non è un discorso da affrontare solo con la logica dei risparmi - ha avvertito - ma rientra in un orizzonte più ampio che riguarda i diritti umani». Per il capo dei vescovi - che è stato anche ordinario militare per l'Italia - il problema da porsi è quello del rapporto tra il mondo occidentale, più libero, rispettoso dei diritti fondamentali, «con le parti del mondo dove così non è o lo è molto meno». Le parole del presidente della Cei sulla manovra e sulla necessità di tutelare la famiglia hanno riscosso un coro di consensi da vari esponenti politici, dal ministro Gianfranco Rotondi («va riconsiderato il capitolo che riguarda la famiglia») al capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri («prezioso monito in un momento così difficile non solo per l'Italia») ai deputati del Pd Giuseppe Fioroni («sì al fattore famiglia») e Francesco Merlo («risponde a una domanda di giustizia sociale e di equità»). In controtendenza, invece, il commento di Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani, secondo cui «il richiamo di Bagnasco al dovere di pagare le tasse è sacrosanto anche se verrebbe da dire "da quale pulpito!"». «Fa sorridere, infatti - ha aggiunto -, che l'invito ai contribuenti venga proprio da una realtà che ha il record mondiale di esenzioni e privilegi fiscali. Sarebbe stato bello sentire dal presidente della Cei una disponibilità a dimezzare l'8 per mille o a rinunciare alle esenzioni su Ici e Ires per le attività commerciali. Inizino loro a pagare le tasse, altrimenti varrà il detto popolare "predica bene e razzola male"».

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