Oro ancora record. Un'oncia vale 1.829 dollari
Iflussi di capitale si dirigono verso le tradizionali attività considerate sicure come l'oro, finito ai nuovi massimi storici, i titoli di stato tedeschi, svizzeri e americani, ma spuntano anche nuove nicchie come i titoli dei Paesi del Golfo. Lo scivolone dei mercati azionari e la prospettiva di una possibile recessione negli Stati Uniti e di un rallentamento della crescita in Europa sta facendo dirottare ingenti masse di capitale verso altri lidi. L'oro ha battuto l'ennesimo record storico al mercato di New York. Il metallo prezioso con consegna a dicembre è volato così a 1.829,40 dollari l'oncia. L'ennesima débacle dei listini ha quindi provocato un immediato riposizionamento verso il Bund, il cui spread verso Italia e Spagna è tornato ad allargarsi lambendo di nuovo i 300 punti. I rendimenti per i titoli del Tesoro Usa a 10 anni sono scesi per la prima volta nella storia sotto il 2%, livello mai raggiunto nemmeno durante la Grande Depressione degli anni '30, fino a un minimo di 1,978% per poi risalire al 2,002%.