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Da Filettino la rivolta dei sindaci

Il sindaco di Filettino Luca Sellari

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È diventato il simbolo della battaglia dei piccoli Comuni contro il governo, che ha deciso di accorpare gli enti con meno di mille residenti. Filettino, paesino con 554 abitanti nella provincia di Frosinone, va avanti. Il sindaco, Luca Sellari, eletto con una lista civica vicina al Pdl, ha lanciato l'idea di trasformare il Comune in un principato e ora tenta di comporre il fronte anti-manovra. Assicura: «Non ci fermeremo». Sindaco, cosa ha intenzione di fare? «La prima settimana di settembre organizzeremo a Filettino un convegno pubblico per discutere il provvedimento che vuole cancellare i piccoli Comuni. Abbiamo invitato, ovviamente, tutti gli amministratori dei duemila enti locali coinvolti e anche Berlusconi e Tremonti». Non accetterete di accorparvi con qualche altro Comune? «No. Non si possono cancellare secoli di storia con un decreto. Mi sembra assurdo. Almeno parliamone, confrontiamoci e ci diano risposte serie. Non è possibile che pensino di ridurre i costi della politica in questo modo». Scusi sindaco, ma lei quanto guadagna? «1.100 euro al mese». E gli assessori? «Sono 3 e prendono 63 euro al mese». Non sarebbe proprio un grande risparmio... «È evidente. E poi il nostro territorio è più grande di quello di Frosinone, abbiamo tante risorse: oltre al turismo, boschi e acque. Riforniamo di migliaia di litri l'Acea. Potremmo andare avanti da soli. Se servono proprio soldi, allora tagliassero i loro vitalizi». Quali reazioni ha avuto alla sua battaglia? «Ricevo 50 persone al giorno, anche tanti villeggianti. Tutti ci danno attestati di solidarietà e sono pronti a prendere la residenza a Filettino».  Già, ci sono quelli che hanno le seconde case: d'estate Filettino arriva a 12 mila presenze. «Sì loro ma non soltanto. Potrebbero avere la residenza anche tanti turisti che si sono accorti di quanto siano importanti le nostre tradizioni». Cosa direbbe al premier Berlusconi e al ministro Tremonti? «Gli chiederei se si sono resi conto che uccidere i piccoli Comuni è come ucccidere le piccole imprese, su cui si basa il nostro Paese. Non si può fare». State pensando di diventare un principato... «Sì, siamo convinti che possiamo autosostenerci. Basterebbe ricevere qualcosa per tutte le nostre risorse che ora cediamo ad altri gratis». Avete anche una nuova banconota, il fiorito. Che ne dicono gli abitanti? «Tutti d'accordo. Abbiamo stampato 10 mila banconote e già non se ne trovano più in giro. Ne faremo altre. Ci hanno chiamato pure le televisioni tedesche e francesi, incuriosite da quello che sta succedendo». Dunque voi continuerete la vostra battaglia. «Pensiamo davvero che ne valga la pena. Con gli altri piccoli Comuni stabiliremo altre forme di protesta».

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