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Agenzie di rating sotto osservazione

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Mentrela Federal Reserve mette sotto osservazione le filiali delle banche europee che operano negli Usa, e Morgan Stanley punta il dito sull'incapacità dei leader della Ue nel risolvere la crisi, è guerra aperta tra l'amministrazione Obama e Standard&Poor's. L'agenzia di rating, infatti, è finita sotto inchiesta per i giudizi assegnati in passato ad alcuni titoli rivelatisi tossici. Ufficialmente non c'è alcun legame con la clamorosa decisione di togliere la tripla A agli Stati Uniti. Ma è chiaro che da quel momento i rapporti tra il governo americano e il colosso del rating sono ai ferri a corti. Ad avviare un'indagine approfondita sull'agenzia - come riporta il New York Times - è stato il Dipartimento di giustizia, che dovrà accertare come andarono le cose negli anni precedenti la crisi finanziaria esplosa nel 2008 col tracollo dei mutui subprime. Il lavoro degli inquirenti - conferma il Nyt - è iniziato in tempi non sospetti, prima che Standard&Poor's strappasse la tripla A alla prima potenza mondiale. I vertici e gli analisti dell'agenzia sono già stati più volte ascoltati con lo scopo di capire se a suo tempo furono assegnati «giudizi impropri», soprattutto nel settore dei mutui, alimentando così quella bolla dei subprime che ha scatenato la crisi fino al drammatico tracollo di Lehman Brothers. In particolare - si spiega sul quotidiano newyorkese - il sospetto è che i vertici dell'agenzia facessero pressioni sugli analisti più riluttanti, costringendoli di fatto a non abbassare il rating su alcune obbligazioni considerate a rischio. È chiaro - scrive ancora il Nyt - che se il dipartimento di giustizia riuscisse a raccogliere abbastanza prove contro il management di Standard&Poor's potrebbe a quel punto scattare una causa civile contro l'agenzia. Il quotidiano newyorkese non esclude nemmeno il coinvolgimento delle altre due agenzie di rating - Moody's e Fitch - che sarebbero a loro volta finite sotto la lente della Sec, l'autorità statunitense che vigila sui mercati. La paura della doppia recessione, la notizia è del Wall Street Journal, ha poi spinto la Federal Reserve ad accentuare il suo controllo sulle banche straniere attive negli Usa, tra cui figurano Societè Generale, Deutsche Bank e Unicredit. In particolare, la banca centrale statunitense starebbe esercitando pressioni perché sia rafforzata la struttura patrimoniale delle filiali americane di questi gruppi.

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