Manovra, Tfr in busta e ipotesi scudo bis
Tfr in busta paga e capitali "scudati", pensioni e Iva, contributo di solidarietà ed enti locali. Il cantiere della manovra bis è aperto solo da qualche giorno ma tra ipotesi e controproposte è già in piena attività, a meno di una settimana dall'avvio dell'esame in commissione Bilancio al Senato (il 22). Tra le richieste leghiste, le condizioni dei "frondisti" del Pdl, le idee delle opposizioni e il pressing di imprese e sindacati, ognuno avanza proposte in vista di un passaggio parlamentare che potrebbe portare modifiche rilevanti al decreto, considerato anche che la manovra di luglio è passata da Camera e Senato in maniera blindata. L'unica certezza, al momento, è l'imperativo di mantenere i saldi invariati, per centrare il pareggio di bilancio nel 2013. TFR IN BUSTA PAGA E' l'idea lanciata dal leader leghista Umberto Bossi, per spalmare il Tfr mese per mese sullo stipendio, con l'obiettivo di stimolare i consumi. Un'idea ancora allo studio, ma il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti (Pdl), ha mostrato prudenza sottolineando che si aspetta di vedere la "proposta formulata" e che "certe proposte fino a oggi hanno coperture un po' ballerine". CAPITALI SCUDATI Avanzata dal Pd, l'ipotesi di tassare i capitali regolarizzati con lo scudo fiscale è in corso di valutazione: potrebbe essere un prelievo dell'1-2%, o salire fino al 5%. La misura però, secondo Giorgetti, è "tecnicamente molto difficile" e "difficilmente applicabile", anche perchè c'è il problema dell'anonimato garantito dal condono. Tuttavia, "la politica può superare gli ostacoli". STRETTA PENSIONI Un intervento sulle pensioni di anzianità è sostenuto da una parte della maggioranza e dall'Udc, in linea con le richieste di Confindustria. L'obiettivo massimo sarebbe di arrivare nel 2015 a 'quota 100' (la somma di età anagrafica e contributi versati), ma si potrebbe anche soltanto anticipare 'quota 97' dal 2013 al 2012. C'è però l'opposizione della Lega, e anche i sindacati sono contrari. AUMENTO IVA L'incremento dell'Iva di un punto percentuale è un'altra proposta, come le pensioni, condivisa da frondisti del Pdl e Udc, anche in questo caso in sintonia con gli industriali. Porterebbe in cassa 6 miliardi e, con la stretta sulla previdenza, consentirebbe di eliminare o alleggerire il contributo di solidarietà. Il timore, però, è che l'intervento possa avere un effetto depressivo sui consumi; al limite, può essere realizzata successivamente con la delega fiscale. CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA' E' una delle misure più indigeste per la maggioranza e non solo (la criticano anche l'Udc e Confindustria). Si punta a cambiarla seguendo tre vie, in base alle risorse che si riusciranno a reperire con altri interventi: cancellare la tassa, limitarla ai contribuenti con redditi superiori a 150mila euro o rimodularla applicando il quoziente familiare. TAGLI ENTI LOCALI Si cerca di alleggerire il nuovo giro di vite sugli enti locali (6 miliardi nel 2012 e 3,2 miliardi nel 2013), già penalizzati duramente dalla manovra di luglio. Con il sostegno della Lega, il tentativo è di rendere meno pesanti i tagli per le autonomie locali, cui Regioni e Comuni si sono fortemente opposti lanciando l'allarme per i servizi fondamentali ai cittadini. "Il punto debole della manovra sono gli enti locali". Così il segretario della Lega Nord Umberto Bossi ha risposto ai giornalisti rispondendo ad una domanda sui possibili migliramenti alla manovra. "Dopo aver salvato le pensioni- ha aggiunto - si può trovare una via più completa per gli enti locali". Sull'ipotesi di aumento dell'iva, Bossi ha confermato il suo scetticismo: "Qualche dubbio ce l'ho - ha spiegato - temo che se si tocchi l'iva i commercianti fanno aumentare i prezzi e dicono che è colpa del governo che ha aumentato le tasse. Sono cose pericolose e dobbiamo stare molto cauti".