Manovra, il contributo vale 3,8 miliardi
La manovra inizia il suo iter. Il decreto, approvato nel corso del consiglio dei ministri di venerdì, verrà incardinato oggi al Senato e le commissioni cominceranno a lavorarci da lunedì. Nel frattempo arrivano i primi dati contenuti nella relazione tecnica che accompagna il testo. Uno su tutti: il contributo di solidarietà porterà alle casse dello Stato 3,8 miliardi di euro. Il gettito aggiuntivo sarà di 674,4 milioni nel 2012, 1.557 nel 2013 e 1.586 nel 2014. Un calcolo che è stato fatto tenendo conto delle deducibilità. Con il passare dei giorni, però, l'impressione è che la manovra potrebbe presto cambiare il proprio volto. Certo, la parola d'ordine è andare avanti senza tentennare, fino in fondo. Ma ieri lo stesso Silvio Berlusconi, pur ribadendo che i saldi devono rimanere invariati, ha lasciato la porta aperta ad eventuali modifiche sui punti più delicati. E non è un caso visto che all'interno della maggioranza si moltiplicano le richieste di «correzioni». Nel mirino i tagli ad enti locali e ministeri, ma soprattutto il «contributo di solidarietà» che in molti considerano troppo iniquo. Così ecco farsi strada l'ipotesi di una tassa «una tantum», magari dell'1 o 2%, sui capitali «scudati» (le opposizioni spingono per un prelievo del 20%). Ma anche un intervento strutturale sul sistema pensionistico. Un tema su cui però la Lega non sembra disponibile a trattare. Resta in piedi anche la possibilità, ma l'idea non piace al premier Berlusconi, di aumentare l'Iva di un punto. Mentre allo studio del governo ci sarebbero altre tre misure: un «depotenziamento» del contributo di solidarietà, una proposta che riguarda il Tfr (Umberto Bossi ha detto che ci sta lavorando il ministro Giulio Tremonti) oltre a interventi di dismissione degli immobili pubblici e di privatizzazione di tutte le municipalizzate. In attesa di sapere se e come la manovra cambierà il proprio volto, ecco gli altri dettagli contenuti nella Relazione tecnica. Rendite La norma che armonizza la tassazione delle rendite finanziarie al 20%, con esclusione dei titoli di Stato, porterà nelle casse dello Stato a regime 1.919 miliardi di euro; tenendo però conto delle «minori ritenute da scomputare ai fini delle imposte sui redditi», il gettito arriverà per la precisione a 1.942 milioni. Robin tax Nel 2012 porterà 1.880 milioni di euro. Poi 900 milioni sia nel 2013 che nel 2014. Gli effetti relativi al 2012 non sono contabilizzati ai fini del miglioramento dei saldi, visto che le maggiori entrate potranno essere destinate per ridurre i tagli operati a ministeri e enti territoriali. Tfr Lo slittamento dell'erogazione del Tfr per gli statali che scelgono il pensionamento anticipato, interesserebbe «circa 19.000» lavoratori nel 2012. Per i pensionamenti di vecchiaia, la cui indennità di buonuscita slitta di sei mesi, il numero degli interessati va invece da 16.500 a 35.000, «tenendo conto che una parte dei soggetti manifesta la propensione di accedere al pensionamento successivamente alla maturazione dei requisiti minimi». Via mini-enti La norma della manovra che abolisce gli enti con meno di 70 addetti «interesserebbe anche gli enti di ricerca». Studi settore Gli autonomi che dichiareranno più tasse sono stimati in 220.000. La stretta sugli studi di settore comporterà un incasso per lo Stato di 823,5 milioni di euro: 31,5 milioni subito, nel 2011, 330 milioni nel 2012 e 231 milioni sia nel 2013 che nel 2014, conteggiando il maggior gettito sia dell'Irpef che dell'Iva. La norma che riguarda gli operatori non congrui dovrebbe spingere 70.000 soggetti a variare il proprio comportamento, e quindi a dichiararsi congrui. La norma che riguarda invece la possibilità di intervenire anno per anno sugli indicatori di normalità economica dovrebbe spingere 150.000 dei 300.00 soggetti «dichiareranno maggiore base imponibile». Età pensione donne Nell'anno il risparmio sarà di 1,18 miliardi per salire a 1,825 nel 2021. Trasferimenti La possibilità di trasferire i dipendenti delle amministrazioni pubbliche «sulla base di motivate esigenze» non riguarda i magistrati. Il personale del ministero dell'Interno può essere invece trasferito anche al di fuori del territorio regionale di riferimento.