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La burocrazia Usa frena la 500. Fiat giù

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Ilgruppo Chrysler «probabilmente» non raggiungerà quest'anno il suo obiettivo di vendere 50 mila Fiat 500 in Nord America a causa dei ritardi nell'apertura dei 130 nuovi concessionari previsti. A lanciare l'allarme è stata la stessa numero uno del brand Fiat presso la Chrysler, Laura Soave, in una intervista rilasciata a Detroit e ripresa da Bloomberg. La notizia ha attraversato l'Atlantico ed è arrivata a Piazza Affari dove ieri il titolo Fiat ha subìto una pesante flessione (-4,26%) proprio sull'onda delle previsioni negative delle vendite della 500 in Usa. Nell'intervista la Soave sottolinea però come la Chrysler abbia aperto a luglio 30 nuovi concessionari Fiat e stia intensificando la campagna marketing della nuova 500, avviata il mese scorso con pubblicità che includono spot su internet, nei cinema e in televisione. Il lancio della 500 prevede anche una serie di eventi promozionali programmati a Manhattan, Chicago, Miami, Santa Monica, Los Angeles. Questa massiccia campagna marketing dovrebbe accrescere ad agosto le vendite di Fiat 500 in Usa almeno del 30% rispetto a luglio, mese in cui Chrysler ha venduto in Usa 3.038 Fiat 500, per un totale di 7.982 da quando la citycar ha iniziato lo sbarco nel Paese a stelle e strisce. Altre 3.064 nuove 500 sono state vendute invece in Canada. Nonostante la spinta pubblicitaria, però, Soave teme che le vendite di 500 non riusciranno a raggiungere entro l'anno il target previsto a causa del ritardo nell'apertura dei 130 nuovi concessionari. Finora, precisa la Soave, a causa dei ritardi per ottenere i permessi governativi ne sono stati aperti solo 100, inclusi i 30 aperti a luglio. «Abbiamo perso tutto il primo trimestre», sottolinea nell'intervista la brand manager Chrysler precisando che se l'apertura dei nuovi concessionari avesse rispettato il timing l'obiettivo di vendita 2011 sarebbe stato raggiunto. Adesso invece «probabilmente non sarà possibile».

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