Bene il pareggio di bilancio. Ma attenzione allo sviluppo
Adirlo è il direttore del Fondo Monetario Internazionale, quella Christine Lagarde, che ha preso il posto di Dominique Strauss Kahn costretto alle dimissioni dall'organismo economico dopo lo scandalo sessuale che lo ha visto coinvolto. «Non lasciamo che i vincoli di bilancio blocchino la ripresa mondiale» è un appello a non uccidere la crescita a causa della lotta contro il debito quello che il direttore generale del Fmi ha lanciato agli stati del mondo intero e in primo luogo alle «economie avanzate». In un intervento pubblicato sul Financial Times, la bibbia del capitalismo internazionale, la Lagarde ha sottolineato che «il riequilibrio dei bilanci pubblici deve risolvere una questione delicata senza essere troppo rapido o troppo lento». L'attuale «effervescenza dei mercati ha scosso la fiducia nell'economia in tutto il mondo e ha indotto molti ad arrivare alla conclusione che sono state esaurite tutte le possibilità politiche», ma - ha continuato la Lagarde - «si tratta di una falsa impressione e potrebbe portare alla paralisi». La nuova numero uno del Fmi, che ha assunto l'incarico a luglio, continua dunque sulla scia del suo predecessore, Dominique Strauss-Kahn, sotto la cui guida il Fmi da oltre un anno esortava i paesi che avevano visto un forte aumento del debito pubblico a causa della crisi finanziaria del 2007, ad attuare strategie di risanamento dei conti pubblici che fossero favorevoli alla crescita. «Per le economie avanzate c'è un inequivocabile bisogno di ristabilire la sostenibilità fiscale attraverso piani di consolidamento credibili» ha spiegato la Lagarde che ha aggiunto ««allo stesso tempo sappiamo che premere troppo velocemente sul freno danneggerebbe la ripresa e peggiorerebbe le prospettive di lavoro».